Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il rosmarino, un aiuto alla memoria

Mai avuto difficoltà a ricordare i nomi delle persone? Che ne dici del trovarsi in imbarazzo per aver mancato ad una festa importante o semplicemente aver dimenticato dove si è messo qualcosa?


Beh, ci può essere un rimedio semplice per tutti questi inconvenienti, all'interno dell'armadietto delle spezie. Il rosmarino non è solo un delizioso ingrediente da cucina usato per abbellire i piatti come l'insalata di patate, di pollo e di pasta; a quanto pare fa anche bene per la memoria.


Vari studi hanno dimostrato che l'uso del rosmarino può aumentare la memoria fino al 75%. Questo include ricordare certi compiti, date importanti, come compleanni e anniversari, oltre a ricordare i nomi e le informazioni riferite da qualcuno. Il rosmarino può anche diventare utile nella prevenzione e nel trattamento dell'Alzheimer in un prossimo futuro. I ricercatori hanno scoperto che alcune sostanze fitochimiche in questa erba impediscono la degradazione dell'acetilcolina, un importante prodotto chimico del cervello necessario per la normale neurotrasmissione. E' frequente nei pazienti di Alzheimer la carenza di questa sostanza chimica.


I composti e i componenti del rosmarino hanno già dimostrato di migliorare la memoria a lungo termine, di aumentare i livelli di allerta, nonché di rafforzare il calcolo mentale. Il trucco può essere semplicemente annusare l'erba schiacciata o l'olio essenziale prima di intraprendere qualsiasi nuova attività o il 'cercare di ricordare'. Degli antichi studiosi greci indossavano ghirlande di rosmarino per farsi assistere durante studi ed esami. Non potrebbe essere una nuova tattica carina da attuare per gli studenti delle scuole superiori?


Il rosmarino è stato utilizzato nei matrimoni sia per la coppia che per gli invitati. Aggiunto al vino della sposa e dello sposo o ad altra bevanda, si diceva che il rosmarino aiutasse gli sposi a ricordare le loro promesse. Per le persone che partecipavano a questo evento speciale, i rametti di rosmarino servivano ad aiutarli a ricordare sia l'invito che durante il matrimonio vero e proprio. Era consuetudine in alcune culture piantare un cespuglio di rosmarino al di fuori della soglia della nuova coppia per infondere la memoria dell'amore e dell'impegno sentito quel primo giorno speciale, fino a quando sono intervenute altre "superstizioni", come il detto "dove fiorisce il rosmarino, comanda la donna". Uomini sciocchi, paurosi di sembrare deboli accanto alle loro spose, non sanno che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna?


Uno studio pubblicato in Therapeutic Advances in Psychopharmacology della Northumbria University nel Regno Unito ha osservato che il particolare costituente chimico 1,8-cineolo - uno dei componenti principali del rosmarino assorbito per inalazione - contribuisce a migliorare le prestazioni cerebrali, compresa la memoria. Gli studi dimostrato che più 1,8-cineolo c'è nel sangue, maggiore è il livello di precisione e velocità di richiamo [dei ricordi]. Il dottor Mark Moss, che ha partecipato allo studio, riferisce: "E' nostra opinione che l'aroma agisca quindi come un farmaco terapeutico; gli effetti non sono una conseguenza delle maggiori proprietà sensoriali dell'aroma".


Un altro studio pubblicato sull'International Journal of Neuroscience nel 2003 (anch'esso effettuato all'Università di Northumbria) dimostra che migliora la 'memoria qualitativa complessiva' e che le prestazioni aumentano in coloro che prendono rosmarino.


Quindi, se vuoi scongiurare i problemi di memoria legati all'età o semplicemente vuoi un aiuto a ricordare il compleanno del partner, il rosmarino è un ottimo compagno per chiunque da aggiungere alla dieta - e anche un buon profumo.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Stasia Bliss in Guardian Express (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.