Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'idrocefalo a pressione normale è una demenza reversibile?

Il trattamento precoce può invertire questo tipo di idrocefalo ad esordio tardivo.

L'idrocefalo a pressione normale (NPH, normal pressure hydrocephalus) è una forma di demenza rara, ma potenzialmente curabile.


L'idrocefalo è una condizione in cui il liquido cerebrospinale che racchiude e imbottisce il cervello non si assorbe di nuovo nel flusso sanguigno come dovrebbe. Ciò provoca l'ingrandimento dei ventricoli che, a sua volta, provoca una maggiore pressione sul cervello. L'ingrandimento comprime il tessuto cerebrale e può causare un deterioramento cognitivo.


L'NPH è un tipo di idrocefalo che insorge di solito negli anziani, poiché l'età media di una persona con NPH è superiore ai 60 anni. Differisce dagli altri tipi di idrocefalo in quanto si sviluppa lentamente nel tempo.


Il drenaggio del liquido cerebrospinale gradualmente si blocca e il fluido in eccesso lentamente si accumula, inducendo quindi i ventricoli allargati a premere sul cervello, il che rende il termine 'pressione normale' molto fuorviante.


L'NPH può derivare da trauma cranico, emorragia, infezione o complicanze a causa di un intervento chirurgico. Ma alcune persone possono sviluppare NPH senza nessuna di queste condizioni. Deterioramento mentale progressivo e demenza, problemi di cammino e di equilibrio, e incontinenza urinaria, sono alcuni sintomi classici simili a quelli di Alzheimer e Parkinson, quindi il disturbo viene spesso diagnosticato erroneamente.


La persona con NPH può anche sperimentare sintomi psichiatrici. Inoltre, le persone con NPH sono indifferenti riguardo alle attività della vita quotidiana e della sicurezza personale e richiedono una stretta supervisione. Tuttavia, a differenza di Alzheimer e Parkinson, l'NPH può essere invertito in molte persone con un trattamento adeguato, ma deve essere prima diagnosticato correttamente.


Uno shunt può migliorare il funzionamento nel 40-50% dei pazienti. I medici possono usare vari test, come scansioni cerebrali (tomografia computerizzata e/o risonanza magnetica), un prelievo spinale o un catetere lombare, monitoraggio della pressione intracranica e test neuropsicologici, per aiutarsi a diagnosticare l'NPH ed escludere altre condizioni.


Con una diagnosi precoce, il trattamento dell'NPH può essere avviato immediatamente per coloro che possono trarre benefici. Il trattamento dell'NPH prevede di posizionare chirurgicamente uno shunt nel cervello per drenare il liquido cerebrospinale in eccesso verso l'addome, dove può essere assorbito nell'ambito del normale processo circolatorio. I ventricoli cerebrali possono quindi tornare alla loro dimensione normale.


Sebbene il trattamento abbia successo in molte persone con questa condizione, la procedura di shunt comporta rischi significativi e gli esiti variano da persona a persona. Alcune persone si riprendono quasi completamente dopo questo trattamento e continuano ad avere una buona qualità di vita.


La diagnosi precoce e il trattamento dell'NPH sono importanti e migliorano le possibilità di un buon recupero.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.