Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoprire cosa c'è dietro ansia o rabbia può smussare gli spigoli nella demenza

Cara Carol: Mio padre ha la demenza, probabilmente Alzheimer, e ho difficoltà a capire come aiutarlo. Contrasta tutto ciò che gli dico, che renderebbe più facile la sua vita. So che la vita assistita è nel suo futuro, ma sto cercando di prendermi cura di lui a casa sua per ora. Come posso convincerlo che voglio solo aiutarlo a rimanere al sicuro quando la sua rabbia verso di me per tutto quello che faccio lo rende impossibile? - SL.

 

Cara/o SL: Non incolpare te stessa/o. Ci sono così tante cose sulla cura della demenza diverse da altre esperienze, che ci vuole tempo per imparare ciò che funziona e cosa no. Inoltre, poiché ogni giorno è diverso, l'approccio che segui un giorno potrebbe non funzionare il successivo. Renditi merito per provare.


Detto questo, posso darti alcuni suggerimenti che possono aiutare:

  1. Il tuo primo istinto è ragionare con tuo padre. Perché non dovrebbe essere così? Il problema è che il cervello di tuo padre è compromesso e non può ragionare come fai tu. Quindi, se è arrabbiato, piuttosto che cercare di ragionare con lui, convalida i suoi sentimenti e cerca di determinare cosa c'è dietro la rabbia. Potrebbe essere un dolore. Potrebbe essere fame. Potrebbe avere problemi digestivi sgradevoli. Potrebbe essere spaventato dalla sua continua confusione.

  2. Pensa al tuo approccio. Nel tentare di aiutare qualcuno, possiamo inavvertitamente agire in modo paternalistico o persino trattarlo da bambino. Tuo padre raccoglierà qualsiasi indicazione che c'è questo dietro quello che stai dicendo, e chi può biasimarlo? Il suo cervello compromesso non smentisce la sua esperienza di vita o il suo stato di adulto. Tieni il rispetto e la dignità al primo posto nella tua mente mentre lo aiuti, e questo si noterà.

  3. Il tono di voce conta, perché questo è un altro modo in cui esprimi i tuoi veri sentimenti. Sì, so che sei umano, quindi se ti fa esasperare, prova a allontanarti per un po' e ricorda a te stessa/o che la malattia è il motivo per cui sta agendo in quel modo. Non può farci niente. Lo stesso vale per il tuo linguaggio del corpo.

  4. Dagli delle scelte per aiutarlo a sentirsi di più in  controllo, ma non troppi perché può semplicemente restare ulteriormente confuso. Se si sta vestendo, piuttosto che dire "Che camicia vuoi indossare?", mostragli due camicie e digli: "Quale hai voglia di indossare?"

  5. Pensa a cosa può voler dire essere adulto e avere qualcuno che sceglie ciò che mangi, ciò che indossi, anche quando vai in bagno. Lo odieresti, giusto? Chiunque lo farebbe. Eppure, questa è la realtà degli adulti con demenza.


Questo elenco è solo un inizio, SL, quindi fai qualche ricerca sui siti web dedicati alla demenza riconosciuti.


Inoltre, prendi l'impegno di unirti a un gruppo di supporto online o di persona. Forse entrambi. Non sentendoti così solo nella tua lotta dovrebbe rendere la vita migliore per entrambi.

.

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)