Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' in atto una 'influenza indebita' sul tuo genitore anziano?

Immagina che tuo padre vedovo si trovi coinvolto nel vortice di una 'storia d'amore' con una donna che sembra fin troppo interessata al suo denaro. O che tua madre sia 'innamorata' del suo insegnante di esercizi fisici, un uomo più giovane che sembra avere secondi fini nella suo grado eccessivo di attenzione.


Può essere una infatuazione improvvisa o un piano lungo, a movimento lento, ma tattico, di un'altra persona per ottenere una posizione di influenza sul tuo genitore anziano. Ed è pericoloso.


Questo non vuol dire che gli amori tra gli anziani non accadano o che le amicizie non possano sbocciare in romanticismo. E' naturale che le cose buone accadono. Quello da cui sto mettendo in guardia sono le spie rosse per quello che i giuristi chiamano «indebito condizionamento».


Questo significa usare una posizione di fiducia o di potere per fare pressione o convincere una persona a fare qualcosa che non è nel suo interesse, che avvantaggia quello che influenza e crea qualche tipo di danno all'anziano coinvolto. In gioco c'è di solito il denaro e le proprietà.


La persona che esercita l'indebita influenza non deve necessariamente essere al di fuori della famiglia. Spesso, un figlio o una figlia, un nipote preferito o chiunque abbia la fiducia dell'anziano, fa un uso errato di questo affetto e fiducia per sfruttare l'anziano. A volte, anche quando un'altra persona fa notare all'anziano lo schema apparente di manipolazione, lui non ci crede.


Abbiamo visto nella pratica un figlio adulto fidato convincere un genitore anziano che tutti gli altri in famiglia volevano danneggiarlo e che solo su di lui si poteva contare. L'anziano, dopo molti anni che teneva in ordine le sue proprietà, è stato persuaso a cambiare le volontà e la custodia e a dare tutto il potere nelle mani della stessa persona che voleva approfittare di lui.


Questo non è raro. Che cosa si può fare?


Ieri, 15 Giugno 2015, era la Giornata Mondiale di Consapevolezza degli Abusi sugli Anziani. L'intenzione è informare e aiutare tutti ad essere più consapevoli dei fattori che contribuiscono agli abusi e all'abbandono degli anziani. Ho scelto indebita influenza come la causa della giornata perché la vedo abbastanza spesso da chiedermi perché così tante famiglie rimangono in silenzio mentre vi assistono.


Ci sono tre cose che si possono fare per ogni indebita influenza quando si vedono i segni dell'influenza o della pressione che ci mette a disagio su ciò che un'altra persona sta facendo al nostro genitore anziano.

  1. Parlarne. Non è intelligente ignorare il fatto che il nuovo 'amico' si sta avvicinando un po' troppo al conto corrente bancario o che il genitore anziano sembra ipnotizzato. Auto-invitati al prossimo incontro tra il genitore e l'amico sospettato e fai alcune domande chiare. Lascia che il potenziale influenzatore sappia che lo stai tenendo d'occhio da vicino. A volte è sufficiente per fargli fare marcia indietro. Niente come un po' di luce del giorno fa correre via gli scarafaggi.

  2. Aumenta il contatto con il tuo caro che invecchia. Più da vicino segui quello che sta succedendo nella vita di mamma o papà, maggiore è la possibilità di fiutare un ratto. Se rimani in contatto e lo vedi, o chiami spesso il genitore anziano, mantieni le probabilità maggiori di restare in posizione di fiducia con il tuo genitore. E' difficile per chiunque altro allontanare un genitore da te, se sei vicino alla persona amata.

  3. Chiedi al genitore anziano di consentire l'accesso on-line ai suoi documenti bancari. Anche se il tuo genitore anziano non accede alla banca online ciò non significa che non è possibile farlo con il suo permesso. Puoi tenere sotto controllo tutti i prelievi sospetti e chiedere immediatamente spiegazioni per proteggerlo dalle influenze indebite.

 

 

 

 


Fonte: Carolyn Rosenblatt in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.