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La spagnola Grifols dichiara che il suo trattamento rallenta l'Alzheimer

Grifols headquarter

L'azienda spagnola Grifols ha comunicato lo scorso Venerdì che gli ultimi risultati di uno studio clinico del suo trattamento di Alzheimer mostrano effetti positivi,  avendo ottenuto una riduzione della progressione della malattia nei pazienti con condizioni di lievi a moderate.


I risultati dell'esperimento AMBAR sono stati svelati in una conferenza a San Diego, ​​ha dichiarato la società di Barcellona in un comunicato all'autorità di Borsa spagnola.


L'esperimento aveva lo scopo di valutare se l'Alzheimer può essere rallentato estraendo periodicamente plasma dal corpo del paziente e sostituendolo con albumina, una proteina.


È stato condotto in pazienti con Alzheimer lieve o moderato in Spagna e negli Stati Uniti. Gli ultimi risultati rafforzano la ricerca della Grifols sulle terapie di sostituzione delle proteine ​​plasmatiche, ha detto la società.


L'esperimento ha dimostrato che i pazienti trattati con albumina e immunoglobuline avevano meno deficit del metabolismo del glucosio nel cervello dopo 14 mesi di trattamento, il che suggerisce una riduzione del danno neuronale dei pazienti, ha aggiunto.

 

 

 


Fonte: Reuters (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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