Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'apprendimento magnetico cerebrale può rallentare il declino dei pazienti di Alzheimer

L'apprendimento magnetico cerebrale può rallentare il declino dei pazienti di Alzheimer

Un nuovo tipo di terapia di allenamento cerebrale magnetico per l'Alzheimer è più efficace di qualsiasi farmaco disponibile: questa la conclusione di una serie di studi. [ndt: Non un grande risultato, visto che nessun farmaco è efficace per la malattia].


Tre quarti dei pazienti che si sono sottoposti alla procedura di 6 settimane, del costo di £ 6.000 (circa 7.000 €) hanno visto stabilizzarsi o migliorare i loro sintomi, e qualcuno è andato meglio per due anni.


La prima clinica specializzata in Europa ad offrire il trattamento "NeuroAD", quella di Marylebone, nel centro di Londra, ha ammesso il suo primo paziente lo scorso Lunedi. Negli ultimi tre mesi la tecnica è stata adottata anche da studi privati a Chester, Manchester e Berkshire.


Per l'Alzheimer non esiste alcun farmaco che inverte la malattia e anche se quelli esistenti possono alleviare i sintomi mentali, hanno effetti collaterali intollerabili per molti pazienti.


Scienziati in Israele e negli Stati Uniti hanno scoperto, tuttavia, che gli esercizi di richiamo e di ragionamento potenziati dalla stimolazione cerebrale elettromagnetica possono ripristinare la qualità della vita per le persone nelle fasi iniziali e centrali dell'Alzheimer. Si ritiene che la tecnologia, sviluppata dalla Neuronix, possa aiutare i pazienti a forgiare nuovi percorsi intorno alle aree di danno cerebrale. Tuttavia, alcuni esperti rimangono scettici.


Il primo passo è una risonanza magnetica per individuare le 6 aree del cervello che hanno un ruolo importante nella memoria, nella logica e nel linguaggio. Per un'ora al giorno il paziente si sottopone a test volti a sfidare queste aree, come liste di parole o forme colorate da ricordare. Ogni ciclo di test è accompagnato da una dose di stimolazione magnetica transcranica (TMS), in cui un dispositivo esterno al cranio invia un campo magnetico che si crede possa incoraggiare le cellule cerebrali a formare nuove connessioni.


Diversi studi clinici della tecnica, che coinvolgono più di 100 pazienti, hanno dimostrato un miglioramento di tre punti nel punteggio ADAS-Cog (una misura della cognizione) che dura almeno per diversi mesi, con effetti collaterali solo lievi. In confronto, il punteggio del paziente medio di Alzheimer scende di 6 punti all'anno. Alcuni pazienti hanno ripreso a suonare il pianoforte o a impegnarsi in altri passatempi esigenti dopo il trattamento.


"La risposta del paziente è individuale", ha detto Marwan Sabbagh, direttore del programma di Alzheimer e dei disturbi della memoria al Barrow Neurological Institute in Arizona. "Alcuni pazienti hanno una migliore comunicazione e interazione con le loro famiglie, alcuni sono in grado di nuovo di risolvere cruciverba, dipingere, o semplicemente essere più vivi".


Martine Stoffels, consulente di psichiatria geriatrica, ha usato la tecnologia per trattare 8 pazienti di Alzheimer alla struttura Phoenix Mental Health Services di High Wycombe. "Le persone che si sono sottoposte al nostro protocollo di trattamento sono tutti migliorati, il che è incredibilmente eccitante e oltre le nostre aspettative", ha detto.


Nick Davis, esperto di dispositivi di stimolazione cerebrale della Manchester Metropolitan University, ha detto che i risultati sono promettenti, ma "purtroppo questa non è una cura per la demenza, che probabilmente arriverà da trattamenti farmacologici, ma la speranza è che i trattamenti a base di TMS possano tenere a bada il declino della cognizione per qualche mese".


La Alzheimer's Society sta finanziando un proprio studio sugli effetti della stimolazione cerebrale sulla demenza. Doug Brown, il direttore della ricerca, ha richiesto ulteriori evidenze: "L'idea dei campi magnetici per stimolare il cervello e aumentare i vantaggi dell'allenamento è intrigante, ma è ancora presto per questo approccio. Non ci sono ancora prove sufficienti per essere certi che migliorerà la cognizione delle persone con Alzheimer. Il trattamento è probabile che sia costoso, quindi bisogna considerare attentamente i costi e i benefici potenziali, e incoraggiare l'azienda a produrre nel frattempo ulteriori prove".

 

 

 


Fonte: Oliver Moody in The Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.