Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lecanemab è in fase di test per l'Alzheimer preclinico

Lo studio AHEAD incorporerà caratteristiche innovative come rilevare i biomarcatori nel sangue, nuovi agenti PET, scale di esito cognitivo sensibili, dosaggio su misura per il livello di amiloide nel cervello e approcci di reclutamento che garantiscono una rappresentanza più diversificata.

I ricercatori del morbo di Alzheimer (MA) credono sempre più che il trattamento nella fase più precoce possibile possa essere la chiave per aiutare a combattere la malattia. Studi in corso stanno ora testando se il lecanemab può effettivamente ritardare o prevenire i sintomi della malattia se si inizia a somministrare prima che vi siano evidenze di compromissione cognitiva.


Lo studio AHEAD (AHEADStudy.org) sta testando l'effetto del lecanemab nelle persone che non hanno sintomi cognitivi di MA ma per i quali i test di biomarcatori indicano che l'amiloide è presente nel cervello, una fase chiamata 'stadio preclinico' di MA. Lo studio AHEAD per il MA è il primo a reclutare persone già a 55 anni che sono a rischio di sviluppare sintomi di MA man mano che invecchiano.


Il 6 luglio, la FDA ha concesso la piena approvazione al Leqembi (lecanemab) per il trattamento del MA. Con l'attuale approvazione della FDA, il trattamento con lecanemab dovrebbe essere iniziato nei pazienti con lieve compromissione cognitiva o stadio lieve di demenza, la popolazione in cui è stato testato il trattamento negli studi clinici. Il lecanemab è il primo trattamento approvato che ha dimostrato di ridurre il tasso di progressione della malattia e di rallentare il declino cognitivo e funzionale degli adulti con MA.


Il farmaco è ora pienamente approvato per trattare le persone che hanno già una compromissione cognitiva e una lieve demenza (memoria sostanziale e altri problemi di pensiero che influenzano la funzione quotidiana) a causa del MA, mentre in precedenza aveva avuto solo l'approvazione accelerata avendo dimostrato che il trattamento aveva ridotto l'accumulo di placca amiloide cerebrale (un cambiamento caratteristico del cervello di una persona con MA).


Lo studio AHEAD si basa sui risultati positivi che il lecanemab ha mostrato nelle persone con lieve compromissione cognitiva o lieve demenza nello studio Clarity AD. Studi come l'AHEAD sono necessari per verificare se il lecanemab può aiutare a evitare i problemi di memoria causati dal MA, se avviato prima che la compromissione cognitiva sia clinicamente evidente.


"I progressi nel trattamento delle persone che hanno già problemi cognitivi a causa del MA sono incredibilmente entusiasmanti, ma per avere il maggiore impatto sulla crisi di sanità pubblica provocata dal MA, potremmo aver bisogno di trattamenti che iniziano anche prima"
, ha affermato Reisa Sperling MD, prof.ssa di neurologia della Harvard Medical School e prima coautrice dello studio AHEAD. "Lo studio AHEAD è il primo a verificare se la rimozione di placche amiloidi dal cervello, prima che i sintomi siano evidenti, potrebbe essere efficace nel prevenire l'insorgenza dei problemi di memoria".


Lo studio AHEAD incorpora caratteristiche innovative come la selezione con biomarcatori nel sangue, nuovi agenti di scansione PET, scale di esito cognitivo sensibili, dosaggio su misura per il livello di amiloide nel cervello e approcci di reclutamento che garantiscono una rappresentanza più diversificata.

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Clinical Trials Consortium via PR Newswire (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.