Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Shootin1a, il collegamento mancante alla base di apprendimento e memoria

I ricercatori del Nara Institute of Science and Technology (NAIST) in Giappone hanno scoperto che la proteina shootin1a è cruciale per consentire alle spine dendritiche di cambiare dimensione, un processo importante alla base dell'apprendimento e della memoria.

Shootin1a Required for Spine Structural PlasticityLe immagini a fluorescenza in sequenza delle spine dendritiche (A) e i cambiamenti di volume nel tempo (B) dei neuroni ippocampali in cultura. Le spine sono state stimolate dall'applicazione locale del neurotrasmettitore glutammato per 30 secondi (asterischi rossi), che ha indotto il loro rapido ingrandimento persistente per più di 30 minuti (frecce blu, in alto). La sotto-regolazione di shootin1A inibiva molto l'ingrandimento delle spine (centro). Poi la riaggiunta di shootin1a ha impedito la riduzione dell'allargamento delle spine (frecce blu, fondo), indicando così che la shootin1a ha un ruolo essenziale nella plasticità strutturale delle spine.


Si ritiene che, nei neuroni, i cambiamenti delle dimensioni delle spine dendritiche (piccole sporgenze cellulari coinvolte nella trasmissione sinaptica) siano un meccanismo chiave alla base dell'apprendimento e della memoria. Tuttavia, il modo specifico in cui si verificano questi cambiamenti strutturali era ancora sconosciuto.


In uno studio pubblicato su Cell Reports, ricercatori del NAIST hanno rivelato che per questo processo di plasticità strutturale è vitale che molecole di adesione cellulare si leghino all'actina, attraverso una proteina di collegamento nella dorsale strutturale delle sinapsi.


Le proteine ​​di actina costituiscono una parte importante della struttura di una cellula (citoscheletro) e permettono i cambiamenti dinamici in questa struttura formando microfilamenti quando è richiesta crescita o movimento. In origine si pensava che la polimerizzazione dell'actina fosse tutto ciò che era necessario alle spine dendritiche per cambiare le dimensioni in risposta all'attivazione sinaptica, ma i ricercatori del NAIST hanno scoperto che questo processo da solo non è sufficiente per la plasticità strutturale e ha deciso di affrontare questo problema.


"I modelli attuali di plasticità strutturale nelle spine dendritiche non prendono in considerazione la forza meccanica", afferma Naoyuki Inagaki, autore senior. "Avevamo già identificato il ruolo della shootin1a, una proteina coinvolta nello sviluppo neuronale, nella crescita degli assoni, e quindi volevamo indagare se questa proteina può anche avere un ruolo nella plasticità strutturale delle spine dendritiche".


Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno usato i neuroni di controllo e dei roditori senza shootin1a per capire se la shootin1a è coinvolta nella formazione delle spine dendritiche. I ricercatori volevano determinare se la forza meccanica è generata nelle spine dendritiche dall'accoppiamento mediato da shootin1a tra actina e molecole di adesione (proteine della ​​superficie cellulare che vincolano insieme le cellule nelle sinapsi), come avevano osservato negli assoni.


"I risultati sono chiari", spiega Inagaki. "Abbiamo scoperto che la shootin1a lega meccanicamente l'actina polimerizzante con le molecole di adesione cellulare nelle spine dendritiche, e abbiamo svelato che l'attività sinaptica migliora questo accoppiamento, consentendo così ai filamenti di actina di spingersi contro le membrane e ingrandire le spine".


Questo studio è il primo a collegare la forza meccanica con la plasticità delle spine dendritiche dipendente dall'attività sinaptica, e fornisce nuove informazioni sui meccanismi della plasticità strutturale in queste spine.


Dato che i cambiamenti nella plasticità delle spine dendritiche dipendente dall'attività sono stati implicati in molteplici disordini neuropsichiatrici e neurodegenerativi, incluso il disturbo dello spettro dell'autismo e l'Alzheimer, questi risultati sono importanti perché suggeriscono che i problemi della shootin1a possono portare allo sviluppo di disturbi neurologici. Studi futuri su questo meccanismo della plasticità strutturale nelle spine dendritiche potrebbero fornire nuovi obiettivi di farmaci per questi disturbi.

 

 

 


Fonte: Nara Institute of Science and Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ria Fajarwati Kastian, Takunori Minegishi, Kentarou Baba, Takeo Saneyoshi, Hiroko Katsuno-Kambe, Singh Saranpal, Yasunori Hayashi & Naoyuki Inagaki. Shootin1a-mediated actin-adhesion coupling generates force to trigger structural plasticity of dendritic spines. Cell Reports, 18 May 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.