Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pazienti vaccinati Tdap hanno un rischio inferiore di demenza

Una ricerca eseguita alla Saint Louis University ha trovato che i pazienti adulti che hanno ricevuto una vaccinazione per tetano, difterite e pertosse (TDAP, Tetanus, Diphtheria and Pertussis) hanno un rischio inferiore del 42% di insorgenza della demenza, rispetto ai pazienti che non si sono vaccinati.


Lo studio, guidato da Jeffrey Scherrer PhD, professore di medicina di famiglia e di comunità alla SLU, sarà pubblicato il 17 maggio sulla rivista scientifica The Journals of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences.


"L'entità dell'effetto della vaccinazione TDAP sul ritardo della demenza è molto entusiasmante dal punto di vista geriatrico", ha detto il coautore John Morley MD, professore di geriatria della Saint Louis University. "Questi effetti sulla demenza sono più pronunciati di qualsiasi trattamento che abbiamo a disposizione per l'Alzheimer".


Sappiamo che le infezioni contribuiscono a peggiorare il deterioramento cognitivo e la demenza incidente.


Diversi tipi di vaccini, inclusa la vaccinazione per l'influenza e l'herpes, sono stati collegati a un rischio inferiore di demenza, ma le prove esistenti sono limitate dalla storia auto-riferita di vaccinazione, e dal controllo inadeguato del pregiudizio dell'aderente sano. Nello specifico, i pazienti che si vaccinano hanno maggiori probabilità di ricevere altre cure preventive e di mettere in atto azioni per prevenire le malattie croniche, compresa la demenza.


"Questi risultati sono molto impressionanti nel suggerire che le vaccinazioni di routine possono ridurre significativamente i rischi di demenza", ha dichiarato il coautore Daniel Hoft MD/PhD, professore di medicina interna e direttore della divisione malattie infettive, allergie e immunologia della SLU. "A questo punto, il meccanismo di questa protezione non è chiaro, ma potrebbe essere correlato a effetti non specifici che limitano l'infiammazione cerebrale o a effetti immunitari specifici".


Nello studio, gli autori hanno controllato il numero di visite in salute e altri confondenti, per stabilire se la vaccinazione TDAP è associata a un rischio inferiore di demenza. Hanno testato la loro ipotesi prima nella coorte Veterans Health Affairs (VHA) e l'hanno poi rifatto nella coorte di richieste mediche IBM MarketScan.


Lo studio ha esaminato se gli individui della VHA con una storia oggettiva di vaccinazione TDAP avevano una incidenza inferiore di demenza nei pazienti over-65, controllando i confondenti significativi. I ricercatori hanno quindi determinato se l'associazione differiva per gruppi di età (65-69, 70-74 e over-75). L'analisi è stata quindi replicata sui dati del settore privato.


Lo studio sulla coorte rappresentativa ha usato i dati anonimi di registrazione medica VHA dal 2008 al 2019. La coorte MarketScan era composta da dati anonimi dei pazienti dal 2009 al 2018. Le coorti includevano i pazienti che avevano avuto almeno tre visite in salute durante il periodo di osservazione.


Per essere iscritti, i pazienti dovevano avere almeno 50 anni alla prima visita in salute e aver avuto visite in seguito all'interno delle date indicate. Per i due anni che precedono tali date, i pazienti erano senza diagnosi di demenza, non prendevano farmaci per demenza né subivano trattamenti per questa malattia, che porta al deterioramento cognitivo.


Dopo aver applicato i criteri di ammissibilità, si sono rivelati idonei 122.946 pazienti VHA e 174.053 pazienti MarketScan. I ricercatori hanno controllato l'uso sostenuto di anticolinergici, farmaci antinfiammatori non steroidei, statine, steroidi, antivirali, metformina e solfonilurea. Sono state definite le condizioni fisiche e psichiatriche di comorbidità, come diabete di tipo 2, obesità, ipertensione, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca congestizia, fibrillazione atriale, asma, malattia polmonare ostruttiva cronica, lesione cerebrale traumatica, carenza di vitamina B-12, depressione, disturbi dell'ansia e dipendenza da nicotina e da alcol/droga.


Diversi tipi di vaccinazioni sono collegati alla diminuzione del rischio di demenza, suggerendo che tali associazioni sono dovute in parte a effetti non specifici sull'infiammazione nel corpo, piuttosto che a effetti protettivi specifici per patogeno indotti dai vaccini.


"Una vaccinazione appropriata può essere un modo conveniente per prevenire la demenza o rallentare la progressione del declino cognitivo", ha detto Scherrer. "Però sono necessari studi prospettici e clinici per confermare la conclusione".

 

 

 


Fonte: Maggie Rotermund in Saint Louis University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jeffrey Scherrer, Joanne Salas, Timothy Wiemken, Christine Jacobs, John Morley, Daniel Hoft. Lower Risk for Dementia Following Adult Tetanus, Diphtheria, and Pertussis (Tdap) Vaccination. The Journals of Gerontology: Series A, 15 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.