Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I benefici dei modelli di cura collaborativa per persone con demenza

benefit of collaborative care models

Un nuovo rapporto delle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine riferisce sullo stato dell'assistenza e della ricerca di demenza in America, e fornisce indicazioni sulla ricerca futura affinché si assicuri che i pazienti e le rispettive famiglie ricevano una cura adeguata ai loro bisogni.


Sezioni del rapporto evidenziano l'efficacia dei modelli di cura collaborativa e la loro implementazione, citando ricerche del Regenstrief Institute, di Eskenazi Health e dell'Indiana University (IU).


Ci sono tra 3,7 milioni e 5,8 milioni di persone che vivono con demenza negli Stati Uniti, e quel numero probabilmente crescerà come l'invecchiamento della popolazione. La relazione ha esaminato le varie esigenze delle persone con demenza, incluso l'aiuto a prendere i farmaci, a pagare le bollette e a gestire le attività quotidiane. Essa nota diverse limitazioni degli interventi attuali di assistenza.


Tuttavia, in base a una revisione sistematica indipendente dell'Agency for Healthcare Research and Quality, ha scoperto due tipi di interventi supportati da evidenze deboli di benefici: i modelli di cura collaborativa, che integrano cura medica e psicosociale, e le Resources for Enhancing Alzheimer’s Caregiver Health II, un intervento volto a dare supporto ai caregiver di famiglia.


Christopher Callahan MD, ricercatore del Regenstrief e professore di medicina della IU, ha fatto parte del Comitato che ha compilato il rapporto. Ha lavorato intensamente con colleghi del Regenstrief, della IU e di Eskenazi Health per sviluppare e implementare modelli di cura collaborativa per l'Alzheimer. Migliorare l'assistenza alle persone con demenza e ai loro partner di cura è un punto importante di ricerca per un grande team di scienziati del Regenstrief.


"Questo rapporto ha incorporato le reazioni delle persone con demenza e delle loro famiglie, che hanno indicato che gli esiti misurati dalla ricerca passata erano troppo ristretti e ci sono altre aree di benessere importanti per loro che non sono state prese in considerazione", ha detto il dott. Callahan. "La cura collaborativa lavora per dare assistenza olistica ai pazienti e alle loro famiglie, e il modello può essere adattato per affrontare bisogni che non sono attualmente soddisfatti".


I modelli di cura collaborativa integrano cura medica e psicosociale, fornite da un team che comprende medici, infermieri, psicologi, coordinatori di cura e operatori sociali. Questo modello ha dimostrato di migliorare significativamente gli esiti di pazienti e caregiver, e di ridurre i costi, ed è stato implementato con successo al Sandra Eskenazi Center for Brain Care Innovation.


Il rapporto delle National Academies ha evidenziato il bisogno urgente di mettere in pratica interventi basati su evidenze, referenziando il lavoro del prof. Malaz Bustani MD/MPH, ricercatore del Regenstrief e della IU. Il dott. Boustani sta creando strategie per ulteriori esperimenti nelle situazioni del mondo reale, pur essendo rigorose nel testare esiti importanti.


"I pazienti e le famiglie hanno detto di capire che gli interventi non saranno perfetti, ma vogliono che siano implementati ora, nel mondo reale, mentre continua la ricerca e l'affinamento", ha detto il dott. Callahan.


Il rapporto propone uno schema per la ricerca futura, che include miglioramenti metodologici e approcci che possono completare studi a controllo randomizzati. Ci si dovrebbe concentrare di più sulla valutazione dell'efficacia nel mondo reale e dare la priorità alla ricerca inclusiva.

 

 

Leggi il rapporto qui

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine. 2021. Meeting the Challenge of Caring for Persons Living with Dementia and Their Care Partners and Caregivers: A Way Forward. Washington, DC: The National Academies Press, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)