Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' provato che il cervello rivive le esperienze di veglia mentre dormiamo


Quando ci addormentiamo, il nostro cervello non è semplicemente scollegato, ma è occupato ad organizzare nuovi ricordi; e ora, degli scienziati hanno avuto una idea del processo.


Il 5 maggio dei ricercatori hanno descritto sulla rivista Cell Reports la prima prova diretta che il cervello umano ripete le esperienze della veglia durante il sonno, che hanno visto in due partecipanti con matrici di microelettrodi intracorticali collocati nel cervello, nell'ambito di una sperimentazione clinica pilota su una interfaccia cervello-computer.


Durante il sonno, il cervello riproduce modelli di accensione neurali sperimentati durante la veglia, un processo chiamato anche 'riproduzione offline'. Si pensa che la riproduzione sia alla base del consolidamento della memoria, per il quale i ricordi recenti diventano più permanenti nella loro rappresentazione neurale.


Gli scienziati avevano osservato in precedenza la riproduzione negli animali, ma lo studio guidato da Jean-Baptiste Eichenlaub (del Massachusetts General Hospital) e da Beata Jarosiewicz (ex prof.ssa assistente di ricerca del BrainGate, ed ora scienziata senior di ricerca del NeuroPace), ha chiarito che il fenomeno avviene anche nel cervello umano.


Il team ha chiesto ai due partecipanti di fare un pisolino prima e dopo la riproduzione di un gioco di copia-sequenza, che è simile al gioco Simon degli anni '80. Il videogioco aveva quattro pannelli di colore che si illuminavano in sequenze diverse, che i giocatori dovevano ripetere.


Ma invece di muovere le braccia, i partecipanti hanno eseguito il gioco con la loro mente, immaginando di spostare il cursore con le mani su diversi bersagli, uno per uno, colpendo i colori corretti nel giusto ordine il più rapidamente possibile.


Mentre i partecipanti riposavano, eseguivano il gioco, e poi riposavano di nuovo, i ricercatori hanno registrato l'impennata dell'attività di grandi gruppi di singoli neuroni nel cervello attraverso una matrice multi-elettrodi impiantata.


"Non ci sono molti scenari in cui una persona avrebbe una matrice multi-elettrodi piazzata nel cervello, con elettrodi piccoli abbastanza da essere in grado di rilevare l'attività di accensione dei singoli neuroni", dice la prima coautrice Jarosiewicz.


Gli elettrodi approvati per indicazioni mediche, come quelli per il trattamento di epilessie o del Parkinson, sono troppo grandi per monitorare l'attività di picco di singoli neuroni. Ma la matrice di elettrodi usati negli studi clinici pilota del BrainGate sono i primi a consentire tali registrazioni neurali dettagliate nel cervello umano. "Ecco perché questo studio è senza precedenti", ha detto.



Il BrainGate è un consorzio di ricerca accademica che spazia dalla Brown University, al Massachusetts General Hospital, alla Case Western Reserve University e alla Stanford University. I ricercatori del BrainGate stanno lavorando per sviluppare interfacce cervello-computer impiantate cronicamente, per aiutare le persone con disabilità motorie gravi a riguadagnare comunicazione e controllo, usando i loro segnali cerebrali per muovere cursori di computer, bracci robotici, e altri dispositivi di assistenza.


In questo studio, il team ha osservato gli stessi schemi di accensione neuronali sia durante il periodo di gioco che il periodo di riposo post-partita. In altre parole, è come se i partecipanti avessero continuato a giocare a Simon dopo essersi addormentati, riproducendo gli stessi modelli nel loro cervello a livello neuronale. I risultati hanno fornito la prova diretta della riproduzione relativa all'apprendimento nel cervello umano.


"Questa è la prima prova diretta che anche negli esseri umani, vediamo la riproduzione durante il riposo dopo l'apprendimento, che potrebbe aiutare a consolidare la forza di quei ricordi", ha detto la Jarosiewicz. "Tutti i meccanismi di consolidamento della memoria relativa alla riproduzione che abbiamo studiato negli animali per tutti questi decenni potrebbe realmente essere generalizzata anche agli esseri umani".


I risultati aprono anche altre domande e argomenti di studio futuri per comprendere il meccanismo sottostante con cui la riproduzione consente il consolidamento della memoria. Il passo successivo è trovare le prove che la riproduzione ha in realtà un ruolo causale nel processo di consolidamento della memoria. Un modo per farlo sarebbe quello di verificare se c'è una relazione tra la forza della riproduzione e la forza del richiamo della memoria post-sonno.


Anche se gli scienziati non comprendono appieno come funziona l'apprendimento e il consolidamento della memoria, una cascata di studi su animali e umani ha dimostrato che il sonno ha un ruolo fondamentale.


Una buona notte di sonno "prima di un test e prima di interviste importanti" è utile per avere buone prestazioni cognitive, ha detto la Jarosiewicz. "Abbiamo una buona evidenza scientifica che il sonno è molto importante in questi processi".

 

 

 


Fonte: Cell Press via ScienceDaily (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Riferimenti: Jean-Baptiste Eichenlaub, Beata Jarosiewicz, Jad Saab, Brian Franco, Jessica Kelemen, Eric Halgren, Leigh Hochberg, Sydney Cash. Replay of Learned Neural Firing Sequences during Rest in Human Motor Cortex. Cell Reports, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)