Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invecchiamento delle cellule legato a modifiche strutturali nel cervello

telomeresI telomeri (i cappucci protettivi alle stremità dei cromosomi) si accorciano a ogni suddivisione della cellula, finchè, quando spariscono, la cellula non si divide più.

I telomeri sono i cappucci di protezione dei nostri cromosomi e hanno un ruolo centrale nel processo di invecchiamento. Telomeri più corti sono associati a malattie croniche e livelli elevati di stress possono contribuire al loro accorciamento.


Un nuovo studio mostra ora che, se i telomeri cambiano nella loro lunghezza, quel cambiamento si riflette anche nella struttura del cervello. Questa associazione è stata identificata da un team di scienziati che comprendeva Lara Puhlmann e Pascal Vrtička dal Max Planck Institute for Cognitive Brain Sciences di Lipsia, assieme a Elissa Epel dell'Università della California e di Tania Singer del Social Neuroscience Lab di Berlino.


I telomeri sono cappucci protettivi alle estremità dei cromosomi, che si accorciano ad ogni divisione cellulare. Se diventano così corti che i geni da loro protetti potrebbero subire danni, la cellula smette di dividersi e rinnovarsi. Di conseguenza, la cellula è sempre meno in grado di svolgere le sue funzioni. Questo meccanismo è uno dei modi in cui invecchiamo.


La lunghezza dei telomeri è quindi considerata un marcatore dell'età biologica di una persona, in contrasto con la sua età cronologica/anagrafica. Tra due persone della stessa età cronologica, quella con telomeri più corti ha più rischi di sviluppare malattie legate all'età come l'Alzheimer o il cancro, e anche una minore aspettativa di vita.

 

 

Allungare i telomeri

Una chiave per rimanere giovani più a lungo quindi sembra essere legata alla domanda: come si fa a rallentare, fermare o addirittura invertire l'accorciamento dei telomeri? Genetica e stile di vita malsano sono importanti contributori dell'accorciamento dei telomeri, insieme con lo stress psicologico.


Sulla base di queste conoscenze, i ricercatori hanno esaminato quanto lo stile di vita può influenzare la lunghezza dei telomeri. Studi recenti suggeriscono che i telomeri possono cambiare più velocemente di quanto si pensa, forse richiedono solo da 1 a 6 mesi di allenamento mentale o fisico per allungarsi.


La premessa interessante è che l'allungamento dei telomeri può rappresentare un'inversione dei processi di invecchiamento biologico. Tuttavia, non è ancora chiaro se l'allungamento dei telomeri riflette realmente un miglioramento della traiettoria generale della salute e dell'invecchiamento di una persona.


"Per esplorare se un cambiamento a breve termine nella lunghezza dei telomeri, dopo solo pochi mesi, può realmente essere associato a cambiamenti dell'età biologica di una persona, lo abbiamo collegato ad un altro biomarcatore di invecchiamento e salute: la struttura del cervello", spiega Lara Puhlmann, ora al Max Planck di Lipsia in un progetto avviato da Tania Singer nell'ambito del ReSource Project.


I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a 4 esami di risonanza magnetica, a tre mesi uno dall'altro, e hanno fornito campioni di sangue nelle stesse date. Usando il DNA dei leucociti dal sangue, gli scienziati hanno determinato la lunghezza dei telomeri attraverso la reazione a catena della polimerasi.


Hanno usato scansioni MRI per calcolare lo spessore della corteccia cerebrale di ogni partecipante. Questo strato esterno di materia grigia diventa più sottile con l'età. È noto anche che alcune malattie neurologiche e legate all'età sono associate a un assottigliamento corticale più rapido in alcune regioni del cervello.

 

 

Cambiamenti veloci nell'età biologica

Il risultato: "Nei vari sistemi, il nostro invecchiamento biologico sembra cambiare più rapidamente di quanto pensassimo. Gli indici di invecchiamento possono variare insieme in modo significativo in soli tre mesi", dice la Puhlmann. Se i telomeri cambiavano in lunghezza, questo si associava a cambiamenti strutturali nel cervello.


Nel periodo in cui i telomeri dei partecipanti si allungavano nel corso dello studio, era anche più probabile che la corteccia si infittisse, allo stesso tempo. Dall'altra parte, l'accorciamento dei telomeri si è associato con una riduzione di materia grigia. Questa associazione è accaduta specificamente in una regione del cervello chiamata precuneo, che è un nucleo metabolico centrale e di connessione.


I risultati di cui sopra suggeriscono che anche i cambiamenti a breve termine nella lunghezza dei telomeri su soli tre mesi potrebbero riflettere le fluttuazioni generali nello stato di benessere e di invecchiamento del corpo. Molte altre domande, tuttavia, rimangono aperte. "Non sappiamo, per esempio, che meccanismo biologico sta alla base dei cambiamenti a breve termine nella lunghezza dei telomeri”, spiega la ricercatrice, "o se i cambiamenti a breve termine hanno davvero un effetto a lungo termine sulla salute".

 

 

Allenamento mentale

Allo stesso tempo, il team di ricercatori ha esaminato se la lunghezza dei telomeri può essere alterata da 9 mesi di formazione mentale con consapevolezza e empatia, e se tale cambiamento sistematico nella lunghezza dei telomeri può riflettersi anche in ispessimento o assottigliamento corticale.


Dati precedenti del ReSource Project, supportato dal Consiglio Europeo della Ricerca (CER), avevano già dimostrato che alcune regioni della corteccia possono essere ispessite dalla formazione, a seconda dei rispettivi contenuti formativi mentali di 3 moduli distinti, ciascuno della durata di tre mesi. Anche la risposta allo stress fisiologico potrebbe essere ridotta dall'allenamento mentale con aspetti sociali.


In contrasto con il loro precedente lavoro e con i risultati precedenti di altri gruppi, il team non ha trovato alcun effetto della formazione sui telomeri. Studi futuri dovranno continuare ad affrontare la questione di quali misure o comportamenti fermano o invertono più efficacemente l'accorciamento dei telomeri, e il processo di invecchiamento biologico.

 

 

 


Fonte: Max Planck Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lara M. C. Puhlmann, Sofie L. Valk, Veronika Engert, Boris C. Bernhardt, Jue Lin, Elissa S. Epel, Pascal Vrticka, Tania Singer. Association of Short-term Change in Leukocyte Telomere Length With Cortical Thickness and Outcomes of Mental Training Among Healthy Adults. JAMA Network Open, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.