Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti nel cervello possono aiutare a individuare la demenza, anche prima della diagnosi

Anche prima di una diagnosi di demenza, le persone con lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) possono avere diversi cambiamenti nel cervello, a seconda del loro tipo di demenza.


È la conclusione di uno studio pubblicato sull'edizione online dell'11 settembre 2019 di Neurology®, la rivista medica del American Academy of Neurology.


"Queste differenze possono riflettere i cambiamenti sottostanti nel cervello che potrebbero essere usati per tracciare i primi cambiamenti nelle persone che svilupperanno il morbo di Alzheimer (MA) o altra demenza a causa della malattia cerebrovascolare", ha detto l'autrice senior dello studio Juan Helen Zhou PhD, della Duke-NUS Medical School di Singapore e membro dell'American Academy of Neurology.


Lo studio ha coinvolto persone reclutate al Samsung Medical Center in Corea del Sud: 30 persone con MCI, che comprende problemi di memoria, e che è spesso considerato una fase iniziale del MA e 55 persone con MCI con danno ai piccoli vasi sanguigni nel cervello, un segno precoce di demenza vascolare o demenza dovuta a malattia cerebrovascolare.


I partecipanti hanno avuto scansioni di tomografia ad emissione di positroni (PET) all'inizio dello studio per vedere se avevano placche di amiloide-beta nel cervello associate al MA e scansioni MRI strutturali per vedere se avevano i segni di malattia cerebrovascolare con demenza vascolare.


Le scansioni MRI funzionali possono misurare il modo in cui le regioni del cervello sono funzionalmente connesse. Queste scansioni sono state ripetute ogni anno per un massimo di quattro anni. Le scansioni MRI funzionali hanno osservato le reti funzionali nel cervello: la rete di controllo esecutivo, che è impegnata durante attività come l'uso della memoria di lavoro e il passaggio da un'attività all'altra; e la rete in modalità predefinita, che è collegata al recupero della memoria.


I ricercatori hanno scoperto che le interazioni nella rete predefinita declinano più rapidamente nel tempo nelle persone con placche di amiloide-beta nel cervello (che confermano il MA) rispetto alle persone nelle prime fasi della demenza vascolare e senza placche di amiloide-beta nel cervello.


In particolare, il tasso di declino annuale nelle connessioni di rete in modalità predefinita era in media 13,6 volte più veloce nelle persone che avevano placche di amiloide-beta nel cervello che confermano il MA, rispetto alle persone nelle prime fasi della demenza vascolare e senza placche di amiloide-beta.


I ricercatori hanno anche scoperto che il tasso di aumento annuale delle interazioni nella rete di controllo esecutivo era in media tre volte più veloce nelle persone nelle prime fasi della demenza vascolare e senza placche di amiloide-beta rispetto alle persone nelle prime fasi del MA.


"Sono necessari ulteriori studi con un numero maggiore di partecipanti e periodi di studio più lunghi, ma questi risultati suggeriscono che si potrebbe potenzialmente usare questi cambiamenti nelle connessioni della rete cerebrale per tracciare i primi cambiamenti del MA e della malattia cerebrovascolare", ha detto Sang Won Seo MD, un altro autore dello studio, del Samsung Medical Center in Corea del Sud.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joanna Su Xian Chong, Hyemin Jang, Hee Jin Kim, Kwun Kei Ng, Duk L. Na, Jae Hong Lee, Sang Won Seo, Juan Zhou. Amyloid and cerebrovascular burden divergently influence brain functional network changes over time. Neurology, 11 Sep 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.