C'è la crescente evidenza che l'attività fisica ha benefici neuroprotettivi. Innumerevoli studi hanno scoperto che le persone che si esercitano regolarmente hanno maggiori probabilità di mantenere il volume cerebrale della materia grigia e l'integrità della sostanza bianca per tutta la vita. Inoltre, rimanere fisicamente attivi con l'avanzare dell'età può aiutare a prevenire l'insorgenza di demenza e declino cognitivo.
Detto questo, la domanda rimane: qual è la 'dose' ottimale (intensità × durata) dell'attività fisica settimanale richiesta per promuovere un invecchiamento cerebrale sano e ridurre il rischio di demenza di una persona?
Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori affiliati alla Boston University (BU) e al Framingham Heart Study hanno analizzato i dati di 2.354 partecipanti della comunità che hanno accettato di farsi monitorare i passi totali di cammino giornalieri, insieme all'intensità e alla durata (ad esempio, quattro passi o cammino svelto), per un periodo di quattro anni. I partecipanti si sono anche sottoposti a una risonanza magnetica per misurare il volume cerebrale cerebrale totale (TCBV).
Secondo gli autori, l'obiettivo di questo studio era "valutare l'associazione tra il numero di passi totali giornalieri e la dose totale (intensità × durata) di attività fisica (PA) con il volume cerebrale sulla risonanza magnetica (MRI) dei partecipanti al Framingham Heart Study".
Dopo aver passato più di tre anni ad analizzare i dati, questi risultati sono stati appena pubblicati da JAMA Network Open. Il dato principale che risulta da questa ricerca è che fare 10.000 o più passi al giorno è associato a volumi cerebrali totali più alti rispetto a fare meno di 5.000 passi al giorno.
Questa ricerca è stata guidata da Nicole Spartano, assistente professore di ricerca in medicina della BU, che in una dichiarazione ha detto:
"Ogni ora aggiuntiva di attività fisica a intensità leggera era associata a volumi cerebrali più elevati, anche tra individui che non rispettavano le attuali linee guida sull'attività fisica. Questi dati sono coerenti con la nozione che i benefici potenziali dell'attività fisica sull'invecchiamento del cervello possono accumularsi con un livello più basso e più raggiungibile di intensità [di esercizio]".
Le linee guida più recenti sull'attività fisica degli americani (Piercy et al., 2018) raccomandano agli adulti di impegnarsi in 150 minuti di attività fisica moderata-vigorosa (MVPA) alla settimana (circa 21,4 minuti x 7 giorni o 30' x 5 giorni) per ottimizzare i benefici sulla salute del rimanere fisicamente attivi. Sfortunatamente, questo livello di MVPA settimanale è impossibile per molte persone. Pertanto, le linee guida sottolineano che qualunque 'dose' di attività fisica è migliore di niente.
Nell'articolo, Spartano et al. scrivono:
"Le nostre osservazioni supportano questo nuovo aggiornamento delle linee guida, suggerendo che la PA incrementale era associata a un volume cerebrale totale più ampio, a una soglia di intensità relativamente bassa (misurata dalla PA ad intensità leggera). Tuttavia, la nostra osservazione che la MVPA non è associata significativamente con il volume del cervello dopo l'aggiustamento per la PA ad intensità leggera suggerisce che non è chiaro se gli individui possano aspettarsi ulteriori guadagni in beneficio con l'attività ad alta intensità".
Quali dosi di attività fisica forniscono quali benefici?
Basandosi sul presupposto che l'esercizio sia una medicina, i ricercatori stanno continuando a comporre i benefici di varie dosi prescrittive di attività fisica.
Ad esempio, all'inizio di questo mese sono stati pubblicati i risultati di un altro studio di quattro anni (Dunlop et al., 2019) su 1.564 over-49 sui benefici del cammino. Questo studio ha rilevato che 56 minuti di cammino a intensità moderata-intensa alla settimana erano la base per scongiurare l'immobilità degli anziani.
Come altro esempio dei benefici cerebrali dipendenti dalla dose dell'attività fisica ad intensità leggera, uno studio dello scorso anno (Suwabe et al., 2018) ha riferito che un singolo periodo di 10 minuti di esercizio lieve sembrava migliorare la connettività cerebrale e migliorare la memoria.
"Abbiamo appena iniziato a scoprire la relazione tra attività fisica e salute del cervello", ha detto la Spartano, che sottolinea anche l'importanza che i ricercatori esplorino qual è l'impatto negativo dell'inattività fisica e della scarsa forma cardiovascolare (Spartano et al., 2016) sul volume cerebrale totale e sull'invecchiamento cerebrale sano in coorti di comunità che rappresentano diversi gruppi razziali, etnici e socio-economici.
Fonte: Christopher Bergland in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Referenze:
- Nicole L. Spartano, Kendra L. Davis-Plourde, Jayandra J. Himali, Charlotte Andersson, Matthew P. Pase, Pauline Maillard, Charles DeCarli, Joanne M. Murabito, Alexa S. Beiser, Ramachandran S. Vasan, Sudha Seshadri. Association of Accelerometer-Measured Light-Intensity Physical Activity With Brain Volume: The Framingham Heart Study. JAMA Network Open, 19 Apr 2019, DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2019.2745
- Nicole L. Spartano, Jayandra J. Himali, Alexa S. Beiser, Gregory D. Lewis, Charles DeCarli, Ramachandran S. Vasan, Sudha Seshadri. Midlife Exercise Blood Pressure, Heart Rate, and Fitness Relate to Brain Volume 2 Decades Later. Neurology, 10 Feb 2016, DOI: 10.1212/WNL.0000000000002415
- Katrina L. Piercy, Richard P. Troiano, Rachel M. Ballard, Susan A. Carlson, Janet E. Fulton, Deborah A. Galuska, Stephanie M. George, Richard D. Olson. The Physical Activity Guidelines for Americans. JAMA, 12 Nov 2018, DOI: 10.1001/jama.2018.14854
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.