Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I piani di evacuazione dovrebbero prevedere i problemi dei malati mentali

In caso di catastrofe (un tornado mortale, una inondazione o altre catastrofi artificiali) non soffrono solo quelli con danni fisici e disturbi traumatici.

Ricercatori della Johns Hopkins University dicono che dovrebbe essere dedicata più attenzione alla gestione di quelli identificati come aventi disturbi mentali.

In un commento che appare nel numero di giugno della rivista Biosecurity and Bioterrorism, Peter Rabins, MD, MPH, ha detto,

"I disastri limitano la disponibilità di risorse, e questi gruppi sono particolarmente vulnerabili perché non possono svolgere campagne a proprio favore. Ma poca attenzione è stata data alle sfide etiche che sorgono quando le risorse sono limitate, all'importanza di individuare tali questioni etiche prima del tempo, e all'istituzione di meccanismi per affrontare questi dilemmi morali". I ricercatori dicono che la pianificazione della risposta all'emergenza in genere ha trascurato le esigenze particolari delle persone che soffrono di disturbi mentali seri pre-esistenti. I sopravvissuti ai disastri possono includere chi ha malattie come la schizofrenia, la demenza, le dipendenze e il disturbo bipolare.

Nell'articolo, Rabins e Nancy Kass, Sc.D., dicono che molti dei malati mentali dipendono da caregivers e non sono pienamente in grado di prendere decisioni valide per conto proprio. I pianificatori di emergenze sono obbligati eticamente a garantire che servizi di salute mentale immediati e adeguati siano forniti insieme al più tradizionale triage [sistema per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico]. "I responsabili delle risposte ai disastri e quelli in prima linea sono ben consapevoli che i sopravvissuti potrebbero soccombere al PTSD [Disturbo Post-traumatico da Stress] e altri disturbi mentali", ha detto Rabins. "Ma le devastazioni improvvise mettono anche in grave pericolo le persone con disabilità cognitiva permanente o acquisita".

Uno studio citato dagli autori dice che il 22% dei sopravvissuti all'uragano Katrina che aveva disturbi mentali pre-esistenti ha avuto cure limitate o interrotte dopo il disastro. Otre ai pazienti affetti da demenza e altri che sono cognitivamente compromessi, gli autori dicono che questo gruppo vulnerabile comprende coloro che soffrono di dolore cronico e sono dipendenti da oppiacei, così come i tossicodipendenti che ricevono un trattamento sotto forma di sedativi potenti classificati come benzodiazepine. La sospensione di questi farmaci può essere un pericolo per la loro vita, notano gli autori.

Come primo passo, gli autori raccomandano che i pianificatori di risposte emergenziali identifichino proattivamente e anticipino le esigenze che potrebbero nascere, incontrando medici e funzionari della sanità pubblica. Quelle discussioni sarebbero quindi una guida alla pianificazione completa in anticipo. Siccome i professionisti con licenza spesso non sono disponibili (a causa della domanda) subito dopo una catastrofe, i programmatori dovrebbero considerare di informare i medici dei reparti di emergenza (EMT) e altri che possono rispondere immediatamente per identificare quelli affetti da patologie mentali pre-esistenti e riconoscere chi ha bisogno di attenzione immediata. La formazione dovrebbe includere i volontari della comunità, i leader religiosi e i civili addestrati, per distribuire materiali e servizi temporanei di base per i soggetti a rischio.

Nel tentativo di ridurre gli esiti negativi, i ricercatori consigliano che le misure di prevenzione secondaria diventino prioritarie. Questa azione potrebbe essere sotto forma di distribuzione da parte dei pronto soccorsi di sedativi per la gestione a breve termine dei sintomi correlati all'ansia. Ma gli autori dicono che dovrebbero essere sviluppate politiche per espandere la lista di quelli autorizzati a prescrivere tali farmaci, perchè sono ora strettamente regolate dalla legge federale. Gli autori notano che sedativi sono stati distribuiti a New York subito dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.

Esso raccomandano inoltre ai pianificatori di concentrarsi sulle sfide etiche che si possono presentare quando assistono i disabili mentali durante e dopo un disastro. Queste sfide possono essere in parte risolte con l'adozione di uno "standard di cura di crisi" coerente con le linee guida dell'Istituto di Medicina. Particolare attenzione dovrebbe essere data alle strutture di assistenza di lungo termine che ospitano molti pazienti con significativa compromissione cognitiva, come la demenza. Se queste persone devono essere evacuate, non possono comprendere fino in fondo la crisi e potrebbero essere a rischio di disagio emotivo estremo. Quindi, la formazione di preparazione alle catastrofi per la risposta immediata dovrebbe includere anche informazioni su come interagire con tali individui in un modo che rispetti la loro dignità, hanno detto gli autori.


Fonte: Johns Hopkins Medicine

Pubblicato in PsychCentral il 24 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)