Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'evoluzione dell'herpes virus per manipolare l'RNA antico può spiegare il suo possibile ruolo nell'Alzheimer

herpes virusL'herpes virus. (Foto: Science Photo Library)

Le infezioni virali dell'herpes utilizzano il materiale genetico antico presente nel genoma umano per proliferare, imitando lo stesso processo di manipolazione dei tumori, secondo quanto hanno dimostrato per la prima volta i ricercatori del Mt Sinai.


Queste osservazioni forniscono ulteriori informazioni su come i virus dell'herpes possono manipolare il sistema immunitario in modi che possono guidare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, secondo lo studio, pubblicato su Nature Communications di gennaio.


I ricercatori hanno scoperto che i virus dell'herpes sembrano manipolare una specie antica di RNA che ha avuto origine diversi milioni di anni fa, chiamata 'RNA satellite umano II' (RNA HSATII). L'RNA HSATII  di norma è inattivo, ma sia i virus dell'herpes che le cellule tumorali hanno essenzialmente imparato ad attivarlo, usandolo per manipolare il loro ambiente e aiutarli a invadere il corpo e a crescere.


I ricercatori ritengono che sia i virus che le cellule cancerose hanno capito come usare questo RNA perché entrambi si evolvono rapidamente verificando diverse strategie per moltiplicarsi e diffondersi nel corpo nel tempo. I ricercatori devono ancora capire se l'herpes e il cancro si siano imbattuti casualmente in questa strategia o se in alcuni casi lavorino a braccetto. Diversi ricercatori coinvolti in questo lavoro sono stati pionieri nello studio di come un tipo diverso di RNA influenzi l'evoluzione del tumore.


Uno degli autori senior dello studio, Benjamin Greenbaum PhD, professore assistente di Scienze Oncologiche, Patologia e Medicina (Ematologia e Oncologia medica) al Tisch Cancer Institute del Mt Sinai, ha scritto:

"L'evoluzione dei tumori può farci imparare di più sui virus e viceversa, e capire un sistema può aiutarci a trattare l'altro. L'induzione dell'RNA HSATII osservata nelle infezioni da herpes e nelle cellule tumorali suggerisce una possibile convergenza su meccanismi comuni in queste malattie apparentemente diverse".


Lo studio fornisce potenzialmente ulteriori informazioni sul possibile ruolo dei virus dell'herpes nello sviluppo della colite e di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. È il primo passo verso lo sviluppo potenziale di strumenti diagnostici che cercano questi tipi di RNA in pazienti affetti da cancro e herpes, e verso l'uso degli RNA antichi come bersagli per i farmaci in futuro, ha affermato il Dr. Greenbaum.


Il primo autore dello studio Maciej Nogalski PhD, ricercatore postdottorato del laboratorio del co-autore senior Thomas Shenk PhD, professore di scienze della vita nel Dipartimento di Biologia Molecolare dell'Università di Princeton, ha detto:

"I virus dell'herpes sono ampiamente studiati da molti anni, ma ancora una volta studiando le interazioni tra virus e ospite a livello cellulare abbiamo avuto l'onore di ottenere informazioni su nuovi meccanismi di regolazione delle cellule umane. I nostri studi sul virus non solo hanno scoperto aspetti interessanti dell'infezione virale, ma hanno anche fornito un sistema inducibile che potrebbe accelerare le indagini sui possibili ruoli che l'HSATII RNA svolge in altre malattie".

 

 

 


Fonte: The Mount Sinai Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maciej T. Nogalski, Alexander Solovyov, Anupriya S. Kulkarni, Niyati Desai, Adam Oberstein, Arnold J. Levine, David T. Ting, Thomas Shenk, Benjamin D. Greenbaum. A tumor-specific endogenous repetitive element is induced by herpesviruses. Nature Communications, 2019; 10 (1) DOI: 10.1038/s41467-018-07944-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.