Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver: vai avanti e ridi ... fa bene!

"La risata ci dà la distanza. Ci permette di fare un passo indietro da un evento, gestirlo e poi andare avanti".- Bob Newhart

Abbiamo sempre sentito dire che la risata è la medicina migliore. Per i familiari caregiver, che lottano quotidianamente per la cura per i propri cari ammalati, disabili o comunque bisognosi di cure continue, può essere troppo facile dimenticare l'importanza dell'umorismo. Ma una nuova ricerca mostra che non solo è giusto ridere anche nelle situazioni più spiacevoli, ma potrebbe anche essere un bene.

Ridere, insieme ad un senso attivo di umorismo, può aiutare a proteggere contro un attacco di cuore, secondo uno studio dai cardiologi del Medical Center della University of Maryland di Baltimora. Lo studio, il primo ad indicare che la risata può aiutare a prevenire le malattie cardiache, ha scoperto che persone con malattie cardiache hanno il 40 per cento in meno di probabilità di ridere in una varietà di situazioni rispetto alle persone della stessa età senza malattia cardiaca.

Nello studio, guidato da Michael Miller, MD, direttore del Centro di Cardiologia Preventiva del Medical Center dell'Università del Maryland e professore di medicina nello stesso istituto, i ricercatori hanno confrontato le risposte umoristiche di 300 persone. La metà dei partecipanti avevano subito un attacco di cuore o erano stati sottoposti a bypass coronarico. Gli altri 150 non avevano malattie di cuore. Un questionario poneva una serie di domande a scelta multipla per scoprire quanto le persone ridevano in certe situazioni, e il secondo utilizzava domande con risposta vero/falso per misurare la rabbia e l'ostilità.

Miller ha detto che la scoperta più significativa dello studio è stata che "le persone con malattie cardiache hanno risposto meno scherzosamente a situazioni di vita quotidiana". In genere ridevano meno, anche in situazioni positive, e mostravano più rabbia e ostilità. La capacità di trovare umorismo nella vita può essere correlata a un cuore sano, e può anche aiutare le persone a mantenere la loro salute mentale, soprattutto di fronte a situazioni difficili della vita, come per esempio essere un caregiver familiare di malati cronici, anziani o disabili.

-------------------

Nell'attività di assistenza a domicilio, vediamo una grande varietà di malattie, ed ogni situazione di cura in famiglia presenta le proprie sfide. Gli assistenti domiciliari della Visiting Nurse Service di New York (VNSNY) prendono molto sul serio il loro lavoro, ma cercano comunque di ricordare ai pazienti e ai loro familiari caregiver che a volte fa bene ridere. "Guardare una coniuge o un genitore che lotta con una malattia cronica può essere molto doloroso per i caregiver familiari, ma presenta spesso molte situazioni divertenti", dice Judy Santamaria, direttrice del Programma di Sostegno ai Caregiver famigliari della VNSNY. "Dover adattare la propria vita alle limitate capacità e trovarsi a invertire i ruoli nei rapporti che hai avuto tutta la vita, può essere molto sconcertante, ma può anche essere divertente". E' la premessa del personaggio Maw Maw dello show televisivo "Raising Hope" ["suscitare speranza"], dove, guardare la famiglia che si occupa della nonna mentre oscilla tra momenti di lucidità e di demenza, può essere straziante, ma anche divertente. (Chloris Leachman, l'attrice di talento che interpreta Maw Maw, aggiunge del suo alla commedia, naturalmente.)

Dovremmo sentirci in colpa per ridere di questo spettacolo o nella nostra vita di caregivers? La nostra risata è un segno di mancanza di rispetto o di mancanza di amore per il membro della nostra famiglia? E le nostre situazioni personali di caregiving presentano opportunità in cui vogliamo ridere, ma non lo facciamo perché abbiamo paura di sembrare insensibili? Anche nelle circostanze più terribili, come ad esempio in occasione di un lutto o in casa di riposo, gli operatori sanitari VNSNY insistono sul fatto che è bene, e anche utile, ridere.

Il Reverendo Vincent M. Corso, M. Div, LCSW, CT, direttore della cura spirituale e del lutto della VNSNY, che lavora con il personale, i familiari e i pazienti prima e dopo una morte, dice: "E' difficile trovare un punto luminoso in mezzo alla morte imminente di uno che amiamo". Mentre si occupa di un malato terminale, Vince consiglia di utilizzare l'umorismo per alleviare la tensione di un trattamento chemio difficile o di una giornata particolarmente dolorosa. "Puoi contare sulla tua storia personale con la persona amata, richiamare momenti della tua vita che erano divertenti, e può essere efficace come due Tylenol #3s! [ndt: antidolorifico]". Vince districa spesso una situazione piena di dolore con un grande argomento dal film "The Bucket List" [titolo Italiano: Non è mai troppo tardi, con Jack Nicholson e Morgan Freeman]: "Gli antichi egizi avevano una bella convinzione sulla morte, quando le loro anime arrivavano all'ingresso al cielo, venivano fatte due domande per determinare se essi potevano entrare o meno. 'Hai trovato la gioia nella tua vita? La tua vita ha portato gioia agli altri?'". Dice Vince,"è per ricordarti che ci sono stati momenti di gioia prima della malattia, e ci possono essere momenti simili durante e anche dopo".

Prendersi cura di qualcuno con Alzheimer presenta tanti momenti dolorosi, ma può presentare anche molte opportunità di ridere. Jed A. Levine, Vice Presidente Esecutivo e Direttore dei Programmi e servizi dell'Alzheimer's Association, sede di New York City, ha detto, "La risata può essere uno strumento estremamente efficace per un caregiver e i suoi familiari con Alzheimer o demenza. Normalizza la situazione e aiuta ad alleggerire l'atmosfera, consentendo un maggiore collegamento tra gli individui. Finchè il caregiver ride con i famigliari e non di essi, l'umorismo può essere un modo meraviglioso per allentare la tensione e godersi il momento presente insieme". Sheila, una utente del forum sull'umorismo nel caregiving del sito Internet dell'Associazione Nazionale dei Caregivers Famigliari, che ha preso a cuore questo consiglio, invia due aneddoti divertenti: lei si prende cura di una sua vicina di casa, che ha la demenza. Recentemente, questa persona si è complimentata, dicendole: "Tuo figlio è molto bello!" Stava guardando una foto di Babbo Natale. E un giorno la vicina stava gridando "Sheila! Sheila! Sheila!" Lei corse nella stanza gridando: "Cosa c'è?", e la vicina rispose: "Qualcuno continua a gridare 'Sheila!'".

Il personale di assistenza domiciliare che lavora con i familiari caregiver avverte che i caregivers non dovrebbero essere troppo preoccupati che altri possono considerarli "incalliti" o "indifferenti" quando ritrovano un pò di humor nelle situazioni difficili, perché questo potrebbe impedire di trovare la gioia nel prendersi cura dell'altro. Essere in grado di ridere non è solo un bene per la salute, ma mostra un approccio pratico, realistico verso il ruolo del caregiver, e il senso dell'umorismo è uno strumento fondamentale per salute e atteggiamento buoni.

Per cui, se continui nel ruolo di caregiver, cogli ogni occasione per ridere: vai in un club di commedie. Guarda film divertenti o programmi TV, con la persona amata. Cerca su YouTube, dove trovi molti video esilaranti. Soprattutto, cerca di goderti il tempo con il familiare, e se succede qualcosa di divertente durante la cura, non avere paura di fare una risata enorme. Questi momenti potrebbero finire per essere alcuni tra i più cari che hai assieme al familiare. Ci sono fonti di umorismo a cui ti rivolgi quando il tuo spirito ha bisogno di rinfrescarsi? Ti invitiamo a condividerli qui sotto, insieme con altri commenti o domande che potete avere sull'argomento.

 


Kathryn Haslanger

Scritto da Kathryn Haslanger su The HuffingtonPost il 12 maggio 2011   Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)