Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La restrizione dietetica evita la permeabilità dell'intestino legata all'età?

I moscerini della frutta tenuti a una dieta spartana sono protetti da perdite dell'intestino e dalla infiammazione sistemica associata all'invecchiamento. Al contrario, quelli tenuti su una dieta ricca di tipo Atkins sono più inclini a sviluppare la permeabilità intestinale, una condizione legata a varie condizioni umane, compresa la malattia infiammatoria intestinale.


Pubblicando su PLOS Genetics, i ricercatori del laboratorio Kapahi del Buck Institute mostrano che le lacune nella barriera intestinale sono causate da un aumento correlato all'età nella morte delle cellule epiteliali intestinali, chiamate anche enterociti.


"Con l'età diminuisce l'integrità del nostro intestino e i problemi con la permeabilità intestinale sono ora sospettati di causare infiammazione cronica, malattie metaboliche e persino malattie neurologiche come l'Alzheimer", ha detto Pankaj Kapahi, professore del Buck e autore senior dello studio. "La possibilità che la restrizione dietetica, o l'uso di mimi della restrizione dietetica, possano aiutare a prevenire questo declino nell'uomo apre una nuova area di ricerca che potrebbe influenzare la salute e la longevità".


La scienziata leader Kazutaka Akagi, ex postdottorato del laboratorio di Kapahi, che ora gestisce il proprio laboratorio al National Center for Geriatrics and Gerontology di Aichi, in Giappone, si è concentrata sul dMyc, un gene coinvolto nella proliferazione cellulare. Ha osservato che i livelli di dMyc agiscono come un barometro della salute cellulare negli enterociti, cellule intestinali post-mitotiche.


Ha scoperto che le cellule che hanno troppo poco dMyc vengono eliminate dalle cellule vicine con un processo chiamato 'competizione cellulare', nel tentativo di mantenere la salute dell'intestino.


"Ma i livelli di dMyc diminuiscono naturalmente con l'età degli enterociti, portando a un'eccessiva perdita di cellule e quindi a un intestino che perde", ha detto. "Nel nostro studio, questo declino di dMyc è stato aggravato dalla dieta ricca, mentre la restrizione dietetica ha mantenuto il livello di dMyc nei moscerini, prevenendo le perdite dell'intestino ed estendendo la durata della vita degli animali".


I ricercatori del laboratorio di Kapahi hanno anche esaminato il ruolo della disbiosi, uno squilibrio nei batteri intestinali o nel microbioma dei moscerini, come potenziale contributo all'intestino che perde. Anche se la disbiosi è stata proposta come una delle principali cause di permeabilità dell'intestino, i ricercatori hanno scoperto che la rimozione di batteri intestinali con antibiotici conferiva agli animali una protezione minima e non impediva il danneggiamento da età degli enterociti.


"L'epitelio intestinale è influenzato da tutto ciò che si muove dentro l'intestino. Dovrebbe avere senso che la dieta abbia un impatto importante sulla salute di quelle cellule, specialmente nel corso di una vita di mangiare", ha detto la Kapahi. "Anche se comprendiamo l'interesse per il ruolo del microbioma, pensiamo che la dieta possa in definitiva essere il motore principale dei cambiamenti cellulari che portano all'intestino permeabile".

 

 

 


Fonte: Buck Institute for Research on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kazutaka Akagi, Kenneth A. Wilson, Subhash D. Katewa, Mauricio Ortega, Jesse Simons, Tyler A. Hilsabeck, Subir Kapuria, Amit Sharma, Heinrich Jasper, Pankaj Kapahi. Dietary restriction improves intestinal cellular fitness to enhance gut barrier function and lifespan in D. melanogaster. PLOS Genetics, 2018; 14 (11): e1007777 DOI: 10.1371/journal.pgen.1007777

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.