Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il legame tra cognizione e attività sessuale

[Negli Stati Uniti] il numero di persone che vivono a casa con l'Alzheimer, una malattia del cervello che causa alterazioni anormali che uccidono le cellule cerebrali, dovrebbe aumentare dai 3,2 milioni di oggi ai più di 8 milioni nel 2050.


Gli esperti concordano sul fatto che sappiamo molto poco sulla sessualità tra le persone che vivono a casa con MA o con altri problemi cognitivi. Gli anziani con problemi cognitivi (che influiscono sul modo in cui pensano e prendono decisioni) possono chiedere ai medici di aiutare a gestire i problemi sessuali. E i caregiver possono chiedere ai medici a proposito della sessualità degli anziani di cui si occupano.


Una domanda frequente è: gli anziani hanno sempre la capacità di dare il consenso all'attività sessuale?


I ricercatori hanno dimostrato in precedenza che la maggior parte delle persone di età compresa tra 57 e 85 anni ha un coniuge o un altro partner intimo e, tra questi ultimi, la maggior parte è sessualmente attiva. Avere una vita sessuale attiva è legato a una migliore salute fisica e mentale, a una migliore qualità della vita e a tassi più bassi di solitudine.


Per saperne di più sulla connessione tra la sessualità e lo stato cognitivo, dei ricercatori hanno progettato un nuovo studio. Hanno analizzato i dati del National Social Life, Health, and Aging Project per saperne di più sulla relazione tra comportamento sessuale, funzionamento e cognizione (la capacità delle persone di pensare e prendere decisioni). Il loro studio è stato pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society.


Sulla base del loro studio, i ricercatori hanno riferito che:

  • L'83% degli uomini e il 57% delle donne hanno un partner intimo. Più erano compromesse le abilità dei partecipanti a pensare e prendere decisioni, meno probabilità avevano di avere un partner intimo.
  • Le donne con punteggi cognitivi più bassi avevano meno probabilità rispetto agli uomini con punteggi cognitivi più bassi di avere partner intimi.
  • Quasi la metà degli uomini con demenza erano sessualmente attivi, così come il 18% delle donne.
  • Tra le persone con un partner intimo, la maggior parte degli uomini (59%) e delle donne (51%) con demenza erano sessualmente attivi. Oltre il 40% degli uomini e delle donne con partner e con demenza, da 80 a 91 anni di età, era sessualmente attivo.
  • Più di 1 persona su 10 che vive con un partner ha riferito di sentirsi minacciata o spaventata dal partner. Questo risultato era simile tra donne e uomini e nei diversi livelli di problemi cognitivi. Esperti e linee guida chiedono ai medici di individuare l'abuso sugli anziani (il maltrattamento degli anziani, che può assumere molte forme, tra cui abusi fisici, emotivi e sessuali, sfruttamento finanziario e negligenza), inclusi quelli sessuali, ma le definizioni di abuso e standard di consenso per il sesso variano ampiamente.


I ricercatori stimano che, tra gli over-62 che vivono a casa, almeno 1,8 milioni di uomini e 1,4 milioni di donne con demenza sospetta o diagnosticata siano sessualmente attive. Questo numero sarà più che doppio per il 2050. Tuttavia, raramente queste persone (specialmente le donne) ricevono consigli da un medico sui cambiamenti sessuali che possono insorgere con la demenza o con altre condizioni mediche.


I ricercatori hanno suggerito che questi risultati possono dare informazioni per migliorare la consulenza, il trattamento e il processo decisionale centrato sulla persona di medici e altri operatori sanitari che si occupano di persone affette da demenza o da Alzheimer.


I ricercatori affermano che l'attività sessuale è un aspetto importante della funzione umana per tutta la vita, e aggiungono che la cura rispettosa degli anziani, comprese le persone con disabilità cognitive, richiede una comprensione delle norme e dei problemi sessuali e delle strategie efficaci per gestire le questioni sessuali con dignità.

 

 

 


Fonte: The AGS Foundation for Health in Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Stacy Tessler Lindau, William Dale, Gillian Feldmeth, Natalia Gavrilova, Kenneth M. Langa, Jennifer A. Makelarski, Kristen Wroblewski. Sexuality and Cognitive Status: A U.S. Nationally Representative Study of Home-Dwelling Older Adults. Journal of the American Geriatrics Society, 2018; DOI: 10.1111/jgs.15511

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.