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App di FB può aiutare i caregiver familiari di Alzheimer trovando amici

App di FB può aiutare i caregiver familiari di Alzheimer trovando amiciDavid Wilkerson, assistente professore all'IU e membro del team di ricerca sulla app di FacebookDei ricercatori della Indiana University hanno sviluppato un'applicazione per Facebook che, come dimostra uno studio, offre un modo per fornire il supporto necessario ai caregiver non retribuiti delle persone con Alzheimer.


Lo studio afferma che esiste un'opportunità significativa per contribuire a migliorare lo stress, l'onere e il supporto del caregiver attraverso gli interventi online di sostegno reciproco.


L'app è stata sviluppata nell'ambito di un'indagine su un intervento di gruppo di sostegno tra pari, in cui le questioni emotive e informative emerse nel gruppo di supporto sono state rivolte come domande agli amici di Facebook del caregiver.


Gli amici di Facebook hanno quindi avuto l'opportunità di diventare membri di una rete di supporto rispondendo alle domande del gruppo. I ricercatori hanno detto che quando hanno risposto a queste domande emotive e informative, i caregiver hanno provato una sensazione di maggiore supporto.


Si ritiene che lo studio sia il primo a esaminare l'uso del Friendsourcing (una variante del crowdsourcing, il reperimento di fondi online) per dare supporto online ai caregiver di Alzheimer.


"Considerati i recenti problemi dei social media, il nostro studio fornisce prove del bene sociale che può essere ottenuto con i social media usando innovazioni di telemedicina come l'amicizia, che abbiamo sviluppato per sostenere il caregiving dell'Alzheimer", ha detto David Wilkerson, assistente professore della Facoltà di Lavoro Sociale della IU e membro del team di ricerca sulla app di Facebook.

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: David A. Wilkerson, Erin Brady, Eun-Hye Yi & Daniel Robert Bateman. Friendsourcing Peer Support for Alzheimer’s Caregivers Using Facebook Social Media. Journal of Technology in Human Services, Published online: 5 Apr 2018, DOI: 10.1080/15228835.2018.1449709

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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