Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il 'baby brain' o 'amnesia di mamma' è un fenomeno reale e misurabile

Il 'baby brain' o 'amnesia della mamma' è un fenomeno reale e misurabileFoto: Tanaphong Toochinda/Unsplash

Un nuovo studio ha verificato qualcosa di cui le donne sospettano da molto tempo: che la gravidanza può davvero influire sulla funzione cognitiva di una giovane mamma.


Secondo una nuova meta-analisi condotta dai ricercatori della Deakin University in Australia, l'oblio e altre deficienze cognitive durante la gravidanza sono effettivamente misurabili, ma l'impatto è probabilmente notato solo dalla donna incinta e da chi le è vicino.


Il 'baby brain', chiamato anche a volte 'mumnesia' [amnesia di mamma], si manifesta spesso come una sorta di intensificazione della distrazione quotidiana, il più delle volte facendo dimenticare dove si è messo qualcosa, o facendo perdere il filo di ciò che si sta facendo a metà del compito.


Le donne hanno anche riferito di perdere il filo delle conversazioni, di dover fare molto più affidamento sugli appunti per rimanere organizzate, difficoltà a capire ciò che leggono e persino di arrivare fino a dover ritardare il ritorno al lavoro.


Ma, secondo i ricercatori, i tentativi di studiare il fenomeno hanno prodotto risultati incoerenti: alcuni studi hanno concluso che i cambiamenti sono leggeri. Anche una meta-analisi del 2007, ora vecchia più di 10 anni, ha rilevato che l'effetto è incoerente in diverse aree della memoria. La nuova meta-analisi attuale, su 20 studi, aggiorna il corpo della ricerca riguardante il fenomeno, includendo studi condotti dopo il 2007, nonché esaminando gli effetti cognitivi su aree diverse dalla memoria.


Gli studi analizzati includevano un totale di 1.230 donne di cui 709 in gravidanza, e le rimanenti 521 erano gruppi di controllo non gravide. Tutti includevano almeno una misurazione oggettiva standard della funzione cognitiva.


Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che la funzione cognitiva era decisamente più carente nelle donne in gravidanza rispetto alle donne che non lo erano.


"Il funzionamento cognitivo generale, la memoria e il funzionamento esecutivo erano significativamente ridotti durante il terzo trimestre di gravidanza (rispetto alle donne di controllo), ma non durante i primi due trimestri", hanno scritto gli autori. "Gli studi longitudinali hanno rilevato declini tra il primo e il secondo trimestre nel funzionamento cognitivo e nella memoria generale, ma non tra il secondo e il terzo trimestre".


Nel complesso, le diminuzioni della funzione cognitiva si sviluppano durante il primo trimestre e sono coerenti con le recenti ricerche che hanno rilevato una riduzione fisica della sostanza grigia durante la gravidanza.


"Sembra che la ragione per cui le donne incinte hanno una riduzione della materia grigia è perché probabilmente reclutano quelle risorse verso aree più importanti associate al lavoro di educazione dei figli, quindi cose come i legami e la cognizione sociale", ha detto la ricercatrice Linda Byrne.


Saranno necessarie ulteriori ricerche per scoprire l'impatto di questo sulla qualità della vita delle donne in gravidanza, ma i ricercatori hanno notato che, anche con un declino misurabile, la funzione cognitiva e di memoria delle donne è rimasta comunque entro un intervallo molto normale e funzionale.


Tuttavia, stabilire alcuni degli effetti più gravi potrebbe aiutare a sviluppare metodi per aiutare la piccola minoranza di donne danneggiate.


"Queste piccole riduzioni delle prestazioni durante la gravidanza sono evidenti alle donne in gravidanza e forse a chi è loro vicino, manifestandosi principalmente come piccoli vuoti di memoria (ad esempio, dimenticare o non prenotare appuntamenti medici)", dice la ricercatrice Melissa Hayden. "Ma sono meno probabili conseguenze più significative (ad es., riduzione delle prestazioni lavorative o capacità ridotta di muoversi in attività complesse)".


La ricerca è stata pubblicata sul Medical Journal of Australia.

 

 

 


Fonte: Michelle Starr in Science Alert (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sasha J Davies, Jarrad AG Lum, Helen Skouteris, Linda K Byrne and Melissa J Hayden. Cognitive impairment during pregnancy: a meta-analysis. Med J Aust 2018; 208 (1): 35-40. doi: 10.5694/mja17.00131

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.