Un team internazionale di ricercatori ha trovato diverse associazioni tra tipi di malattia e ceppi distinti di prione amiloide-beta, nel cervello di pazienti morti con morbo di Alzheimer (MA).
Nel loro articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, il gruppo descrive lo studio sui frammenti di fettine di cervello e su ciò che hanno appreso sulla natura dei prioni amiloide-beta.
La ricerca precedente aveva trovato una connessione tra grumi proteici nel cervello e MA. Aveva anche dimostrato che i grumi di proteine sono un tipo mutante di amiloide-beta, che determina la nascita di placche nel cervello.
In questo nuovo sforzo, i ricercatori hanno trovato prove che indicano che esistono diversi tipi di ceppi di prione amiloide-beta, che possono essere associati a diversi tipi della malattia cerebrale.
Lo studio consisteva nel dissezionare e studiare il cervello di 41 pazienti deceduti per MA. Fette di tessuto cerebrale sono state cosparse con una tintura fluorescente che si attacca ai leganti dell'amiloide. I ricercatori hanno studiato i campioni con la scansione spettrale confocale.
Facendo così, riferisce il gruppo, si sono rivelati diversi tipi di associazioni di malattie tra ceppi unici di prione amiloide-beta. I ricercatori hanno anche trovato prove che suggeriscono che l'amiloide-beta mutante può assumere la struttura auto-propagante dei prioni, formando altri prioni auto-replicanti.
Uno degli obiettivi della ricerca che circonda l'MA e gli altri disturbi di demenza è quello di trovare un modo per diagnosticare il disturbo specifico, in modo che possa essere trattato con farmaci o altre terapie specificamente progettati per questo.
Attualmente, l'unico modo per diagnosticare con precisione l'MA è studiare il cervello dopo che un paziente è morto. I ricercatori con questo nuovo sforzo suggeriscono che le loro scoperte sono un passo verso questo obiettivo.
Inoltre suggeriscono che le sonde del futuro dovrebbero essere abbastanza sensibili da distinguere i diversi ceppi che hanno visto nel loro lavoro, il che consentirebbe ai medici di progettare trattamenti specifici per i singoli pazienti.
Non esiste una cura per l'MA, ma ci sono farmaci che possono rallentarne la progressione e quindi, se la malattia può essere diagnosticata prima, prima che si presentino menomazioni mentali evidenti, il trattamento potrebbe iniziare prima, dando ai pazienti più anni produttivi.
Fonte: University of California San Francisco via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Carlo Condello, Thomas Lemmin, Jan Stöhr, Mimi Nick, Yibing Wu, Alison M. Maxwell, Joel C. Watts, Christoffer D. Caro, Abby Oehler, C. Dirk Keene, Thomas D. Bird, Sjoerd G. van Duinen, Lars Lannfelt, Martin Ingelsson, Caroline Graff, Kurt Giles, William F. DeGrado and Stanley B. Prusiner. Structural heterogeneity and intersubject variability of Aβ in familial and sporadic Alzheimer’s disease PNAS 2018; published ahead of print 8Jan2018, DOI: 10.1073/pnas.1714966115
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