Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco sperimentale interferisce con i meccanismi legati all'Alzheimer

Farmaco sperimentale interferisce con i meccanismi legati all'AlzheimerRappresentazione schematica laterale della membrana di una cellula: il composto chimico 'anle138b' (arancione) sembra chiudere le aperture nocive (blu) nella membrana delle cellule nervose. (Fonte: DZNE)Il composto chimico «anle138b" allevia i deficit cognitivi e normalizza l'espressione genica nei topi modello del morbo di Alzheimer (MA). Inoltre, il farmaco sembra chiudere le aperture nocive nella membrana delle cellule nervose.


Una collaborazione internazionale riferisce questi risultati sulla rivista EMBO Molecular Medicine. Gli scienziati suggeriscono che l'anle138b dovrebbe essere validato in studi clinici per il suo potenziale nel trattamento dell'MA e possibilmente di altre malattie neurodegenerative.


Lo studio ha coinvolto istituzioni europee e statunitensi, tra cui il Centro Tedesco Malattie Neurodegenerative (DZNE), il Centro Medico Universitario di Göttingen (UMG), l'Istituto Max Planck di Chimica Biofisica (MPI-BPC), il Centro Microscopia Nanoscopica e Fisiologia Molecolare del Cervello (CNMPB) di Göttingen, la Technische Universität Braunschweig, e l'Università della California di San Diego (UC San Diego).


L'MA è una condizione neurodegenerativa devastante che alla fine porta alla demenza e per la quale non esiste ancora un trattamento efficace. La malattia è associata all'aggregazione aberrante di piccole proteine ​​chiamate 'peptidi Aß' che si accumulano nel cervello e danneggiano i neuroni. Tuttavia, gli eventi molecolari che portano alla neurodegenerazione non sono completamente risolti.


"Secondo un'ipotesi, gli aggregati di peptidi Aß potrebbero essere implicati nella formazione di canali di membrana che aprono un varco agli ioni. Il loro scambio incontrollato tra l'interno e l'esterno di una cellula può alterare i livelli di ioni intracellulari. Ciò potrebbe potenzialmente innescare disfunzioni neuronali e portare alla morte delle cellule", afferma il Prof. André Fischer, ricercatore senior della DZNE e dell'UMG.

 

Sotto i riflettori c'è la formazione dei pori

Per verificare questa ipotesi, nel presente studio sono state esaminate sia membrane artificiali che neuronali. "Anche se manca ancora una prova definitiva, il nostro lavoro supporta l'ipotesi che la formazione dei pori dovuta ai peptidi Aß possa essere effettivamente coinvolta nell'MA", afferma Ratnesh Lal, professore di bioingegneria all'UC San Diego.


Inoltre, i dati suggeriscono che, sebbene l'anle138b non prevenga la formazione dei pori, esso induce cambiamenti conformazionali, modificando in tal modo la conduttività dei pori. Ciò riduce notevolmente o, nella maggior parte dei casi elimina, il flusso ionico.

 

Test in un modello animale

L'anle138b è stato sintetizzato presso l'MPI-BPC nel dipartimento del Prof. Christian Griesinger, in collaborazione con Armin Giese della Ludwig-Maximilians-Universität Munich (LMU). In studi precedenti, il composto ha dimostrato di prevenire il misfolding [errata piegatura] di alcune proteine ​​che hanno un ruolo nelle malattie neurodegenerative. "L'anle138b si lega agli aggregati proteici, modificando in tal modo le loro proprietà. Il farmaco è in grado di raggiungere il cervello quando assunto per via orale. Pertanto, è facile da somministrare", spiega Griesinger.


Nello studio attuale, l'anle138b è stato somministrato a topi affetti da funzione cerebrale anormale, memoria alterata e peptidi Aß che si accumulano nel loro cervello. Condizioni simili si manifestano nei pazienti di MA. Il trattamento con l'anle138b ha normalizzato l'attività cerebrale dei roditori e migliorato la loro capacità di apprendimento, indipendentemente dal fatto che l'intervento sia iniziato prima o dopo l'esordio della deposizione di Aß. "È stata una grande sorpresa che questo effetto positivo abbia avuto luogo anche quando la malattia era ben avanzata", afferma il Prof. Martin Korte della Technische Universität Braunschweig.

 

Proprietà modificanti la malattia

Inoltre, i ricercatori hanno studiato l'azione del farmaco sull'espressione genica. Per questo, hanno esaminato i livelli di espressione dei neuroni dell'ippocampo, un'area cerebrale coinvolta nella funzione della memoria.


Hanno scoperto che numerosi geni sono deregolamentati nei topi malati. Tuttavia, il trattamento con l'anle138b ha in gran parte ripristinato l'espressione genica e quindi un sano equilibrio di proteine. Ciò suggerisce che la sostanza non solo attenua i sintomi, ma influenza anche il processo della malattia e agisce modificandola.

 

Effetto sulle proteine ​​Tau

Questi risultati sono in accordo con precedenti scoperte che avevano rivelato che l'anle138b agisce su una proteina chiamata 'Tau', una seconda proteina coinvolta nell'MA. Questi esperimenti hanno dimostrato che l'anle138b allevia i deficit cognitivi nei topi colpiti dall'aggregazione della Tau e impedisce alle proteine ​​Tau di incollarsi tra loro.


"Bisogna fare attenzione nell'interpretazione di tutti questi risultati, perché nessuno degli attuali modelli animali rappresenta pienamente i sintomi osservati nei pazienti con MA", sottolinea il prof. Gregor Eichele, direttore dell'MPI-BPC.


"Tuttavia, l'anle138b è certamente piuttosto unico, in quanto interferisce con entrambi i due principali segni distintivi dell'MA, vale a dire i peptidi Aß e le proteine ​​Tau. Lo considererei quindi un potenziale candidato per studi clinici sull'MA e forse su altre condizioni neurodegenerative", aggiunge il ricercatore Fischer del DZNE.


È già in corso il lavoro preparatorio: l'anle138b deve essere sviluppato per essere introdotto sul mercato da MODAG, una nuova impresa fondata congiuntamente da LMU e MPI-BPC. I ricercatori sperano che l'anle138b possa un giorno aiutare a fermare condizioni patologiche come il Parkinson, l'Alzheimer e il Creutzfeldt Jakob.

 

 

 


Fonte: DZNE - German Center for Neurodegenerative Diseases (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ana Martinez Hernandez, Hendrik Urbanke, Alan L Gillman, Joon Lee, Sergey Ryazanov, Hope Y Agbemenyah, Eva Benito, Gaurav Jain, Lalit Kaurani, Gayane Grigorian, Andrei Leonov, Nasrollah Rezaei‐Ghaleh, Petra Wilken, Fernando Teran Arce, Jens Wagner, Martin Fuhrman, Mario Caruana, Angelique Camilleri, Neville Vassallo, Markus Zweckstetter, Roland Benz, Armin Giese, Anja Schneider, Martin Korte, Ratnesh Lal, Christian Griesinger, Gregor Eichele, Andre Fischer. The diphenylpyrazole compound anle138b blocks Aβ channels and rescues disease phenotypes in a mouse model for amyloid pathology. EMBO Molecular Medicine (2017) Published online 05.12.2017. DOI 10.15252/emmm.201707825

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)