Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Problemi di equilibrio, a camminare e cadute possono essere segni precoci di demenza

Quando sono arrivato a Delray Beach a prendermi cura di mia madre [con Alzheimer], lei cadeva di continuo. Una volta, l'ho trovata stesa nel parcheggio e non poteva alzarsi. Tremava come una foglia.

Un'altra volta è caduta e si è rotta il mignolo. Siamo stati più di dieci ore al pronto soccorso quella volta. Cadeva e non riusciva a rialzarsi.

Anche se può sembrare difficile da credere, non è più caduta una volta negli ultimi sei anni. Attribuisco questo per lo più all'esercizio sul tapis roulant, a una pratica di equilibrio che ho sviluppato, e la perdita di circa 7kg di peso. Ora, mia madre riesce a malapena a camminare senza appoggiarsi alla mia mano, o afferrarsi a tutto quello che trova per tenersi mentre cammina (come una sedia o un muro). Sono ancora grato e stupito, che non cade. Mia madre non sta ancora usando un deambulatore (che è un'altra storia a sé).

Forse qualcuno di voi vuole descrivere le sue esperienze con il camminare, l'equilibrio e le cadute. Vorrei suggerire che, non appena si notano problemi di deambulazione, di cadute o di strascico dei piedi in una persona anziana, si faccia un esame delle capacità cognitive immediatamente.

Scarso equilibrio può indicare il declino della memoria

Una ricerca dice che un semplice test di equilibrio può aiutare i medici a prevedere un declino della memoria e le funzioni cerebrali in persone con Alzheimer. Nello studio, i ricercatori hanno trovato che i malati di Alzheimer con un risultati anomali di un test di equilibrio su una gamba hanno un declino di due anni maggiore nelle funzioni cerebrali rispetto a quelli il cui test di equilibrio su una gamba è normale.

"I nostri risultati, nella popolazione la malattia di Alzheimer, rafforzano la crescente evidenza che suggerisce un legame tra le prestazioni fisiche e il declino cognitivo", ha osservato il principale autore dello studio, Dott. Yves Rolland della III Università di Tolosa in Francia, in una dichiarazione scritta. "Se questi risultati saranno confermati da altri dati, il test di equilibrio su una gamba potrebbe essere adottato nella pratica clinica per identificare i pazienti con Alzheimer ad alto rischio di rapido declino cognitivo", ha aggiunto il ricercatore.

Secondo una relazione sullo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, 686 pazienti con Alzheimer sono stati valutati da un geriatra ogni sei mesi per un massimo di due anni, e il loro grado di compromissione cognitiva è stata misurata. Allo stesso tempo è stato eseguito il test di equilibrio su una gamba, in cui è stato chiesto al partecipante di stare su una gamba il più a lungo possibile.

Il test è stato considerato anormale quando il partecipante non è riuscito a stare su una gamba per almeno 5 secondi. In via preliminare, circa il 15 per cento dei soggetti dello studio ha avuto un anomalo risultato al test di equilibrio "one-leg" e questi pazienti erano di gran lunga i più anziani e avevano una compromissione cognitiva significativamente più grave. Nelle analisi, tenendo conto di fattori che potrebbero influenzare i risultati, i ricercatori hanno scoperto che i soggetti con un equilibrio anormale nel test di una gamba aveva un calo cognitivo e di memoria significativamente maggiore dopo 12, 18 e 24 mesi.

Ad esempio, la diminuzione media dello Stato Mini-Mental State Examination a 24 mesi è stato di 9,2 punti quando la compromissione dell'equilibrio era presente, rispetto ad appena 3,8 punti senza anomalia dell'equilibrio. "L'equilibrio su una gamba è un test di stress che può caratterizzare i soggetti con bassa riserva cognitiva", concludono Rolland e colleghi.

 


Scritto da Bob de Marco su Alzheimer's Reading Room il 12 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)