Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'interruzione dell'alleanza metabolica tra cellule cerebrali è legata all'Alzheimer

L'interruzione dell'alleanza metabolica tra cellule cerebrali è legata all'AlzheimerLa fruttuosa collaborazione metabolica tra neurone e cellula glia, che viene interrotta dall'eccesso di radicali liberi, dando inizio alla neurodegenerazione. (Fonte: Liu et al.)Dei ricercatori hanno scoperto che compromettere una collaborazione cruciale tra le cellule del cervello può portare alla neurodegenerazione.


Lo studio, pubblicato su Cell Metabolism, riferisce di un meccanismo attraverso il quale due tipi di cellule cerebrali, neuroni e glia, di norma supportano le rispettive funzioni.


I ricercatori hanno scoperto che, quando questo meccanismo si interrompe, nasce una neurodegenerazione, aprendo la strada a una migliore comprensione di disturbi come l'Alzheimer.


L'autore senior dottor Hugo J. Bellen, professore di neuroscienze e genetica molecolare e umana al Baylor College of Medicine e ricercatore dell'Howard Hughes Medical Institute, ha dichiarato:

"Usando moscerini della frutta, possiamo studiare approfonditamente le funzioni delle proteine ​​che sono condivise tra questi insetti e gli esseri umani.

"Spesso, la perturbazione di queste proteine ​​porta a caratteristiche neurodegenerative nei moscerini e alle malattie neurodegenerative delle persone. Studiando il modo in cui questi geni causano difetti nei modelli di moscerini e topi, possiamo migliorare le nostre conoscenze nei meccanismi connessi alla malattia umana".


La prima autrice Dott.ssa Lucy Liu PhD, neuroscienziata dal laboratorio di Bellen, ha scoperto nel 2015 che un certo numero di geni coinvolti nella neurodegenerazione promuovono i danni ai neuroni e alle glia inducendo livelli elevati di radicali liberi (stress ossidativo) e l'accumulo di gocce lipidiche nelle glia. Questo lavoro è stato la premessa per lo studio attuale. Spiega la Liu:

"Usando la microscopia elettronica, abbiamo osservato l'accumulo di gocce di lipidi nelle glia prima di ovvi sintomi di neurodegenerazione. In presenza di elevati livelli di stress ossidativo, i neuroni producono una sovrabbondanza di lipidi. La combinazione di radicali liberi e lipidi, che produce lipidi perossidati, è dannosa per la salute cellulare.

"I neuroni cercano di evitare questo danno mediante la secrezione di questi lipidi, e le apolipoproteine ​​- le proteine ​​che trasportano i lipidi - li trasportano alle cellule glia. Le glia conservano i lipidi in gocce, le separano dall'ambiente e provvedono al meccanismo di protezione".


La Liu e i suoi colleghi hanno scoperto che l'immagazzinamento delle goccioline lipidiche nelle glia protegge i neuroni dai danni, finché i radicali liberi non distruggono le goccioline lipidiche. Quando le gocce di lipidi sono distrutte, si verificano i danni cellulari e inizia la neurodegenerazione.

 

Collegamento con l'Alzheimer

La Liu ha scritto:

"La nostra ricerca ci ha portato ad un risultato affascinante e inatteso. Circa il 15% della popolazione umana è portatore dell'apolipoproteina APOE4. Dal momento che l'APOE4 è stato collegato per la prima volta all'Alzheimer quasi 30 anni fa, rimane il fattore di rischio genetico più conosciuto di questa malattia.

"Nel frattempo, l'APOE2, che è leggermente diverso dall'APOE4, è protettivo contro la malattia. Questa evidenza suggerisce che l'APOE è importante per una corretta funzione cerebrale, ma sappiamo poco su come l'APOE stesso porta all'Alzheimer".


I ricercatori hanno scoperto che le apolipoproteine ​​APOE2, APOE3 e APOE4 hanno diverse abilità nel trasferire i lipidi dai neuroni alle glia e quindi differiscono nella loro capacità di mediare l'accumulo di gocce lipidiche. Dice la Liu:

"APOE2 e APOE3 possono trasferire efficacemente i lipidi nelle glia. Dall'altra parte, l'APOE4 è in pratica incapace di eseguire questo processo. Ciò comporta una mancanza di accumulo di gocce di lipidi nelle glia e il guasto del meccanismo di protezione che separa i lipidi perossidati. Questa differenza fondamentale nella funzione dell'APOE4 probabilmente prepara un individuo ad essere più suscettibile agli effetti dannosi dello stress ossidativo, che diventa elevato con l'età".


E Bellen commenta:

"Un altro contributo di questo studio è che le glia hanno un ruolo importante di protezione contro lo stress ossidativo nella neurodegenerazione. Le mutazioni che portano ad un guasto di questo sistema di sostegno tra i neuroni e la glia possono aprire la strada alla neurodegenerazione e sembra che i radicali liberi siano alla base di un aspetto chiave di questo processo".

 

 

 


Fonte: Baylor College of Medicine® (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lucy Liu, Kevin R. MacKenzie, Nagireddy Putluri, Mirjana Maletić-Savatić, Hugo J. Bellen.The Glia-Neuron Lactate Shuttle and Elevated ROS Promote Lipid Synthesis in Neurons and Lipid Droplet Accumulation in Glia via APOE/D. Cell Metabolism, Published: September 28, 2017. DOI: 10.1016/j.cmet.2017.08.024

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.