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Nel lutto meglio tuffarsi nell'emozione o passare all'azione?

L'afflizione è una parte integrante dell'essere umano. È una reazione normale e necessaria alla morte di una persona amata, alla rottura di un rapporto significativo, o alla perdita di una casa, della salute, del lavoro o di un modo di vivere.


Ma invece di trovarti depresso, triste o ritirato, cosa succede se rimani occupato e attivo? Cosa succede se non vuoi parlare di come ti senti? Cosa succede se non ti attrae partecipare a un gruppo di supporto o scrivere frasi emozionali in un diario? Significa che sei in negazione? Stai sopprimendo il dolore? Ti manca amore o impegno in ciò che è stato perso? C'è qualcosa di sbagliato in te?


E' vero che il dolore e il lutto sono in genere equiparati alle emozioni dolorose e all'espressione emotiva. Il counseling del dolore è basato sulla premessa che per 'elaborarlo' è necessario esprimere i tuoi sentimenti più profondi di tristezza e disperazione. Ma la ricerca rivela che il lutto non deve essere orientato alle emozioni per essere sano o produttivo.


L'afflizione sana può anche essere orientata all'attività.


Kenneth J. Doka e Terry L. Martin esplorano questo terreno nel loro libro Grieving Beyond Gender. Essi osservano che praticamente tutti sperimentiamo una miscela di 'sentire' e 'fare', anche se molte persone hanno forti tendenze verso l'una o l'altra. Leggendo le due liste qui di seguito, probabilmente ti vedrai riflesso in entrambe, forse in un mix equilibrato, o forse preferisci chiaramente l'una o l'altra.

 

Chi si affligge essendo orientato all'emozione:

  • Sente intensamente e profondamente le emozioni di dolore.
  • Ha una narrazione che tende a essere resoconto emozionale riflesso sui sentimenti di ciò che è accaduto.
  • Prova internamente il dolore come una sfida emotiva piena di sentimenti intensi.
  • Dirige l'energia del dolore sull'esplorazione delle emozioni e trova sollievo nell'esprimerle.
  • Si connette al dolore nel corpo attraverso la sensazione e l'espressione delle emozioni.
  • Ha sfoghi che includono piangere, scrivere o parlare delle proprie esperienze emotive; partecipare ai gruppi di sostegno; condividere sentimenti con un amico o un partner; trascorrere tempo contemplativo alla tomba o in un luogo speciale; guardare fotografie, gestire e rivedere i ricordi.
  • Tende a immergersi in pensieri e sentimenti dolorosi. Rispetta i suoi compiti e responsabilità più importanti in dosi gestibili, in modo da convivere con il flusso delle emozioni di dolore.
  • Sembra che dolore e lutto fluiscano emotivamente.

Chi si affligge essendo orientato alle attività:

  • Non sente così intensamente o profondamente le emozioni di dolore.
  • La sua narrazioni tende ad essere un resoconto fattuale che riflette quanto è accaduto e quando.
  • Prova internamente il dolore come un'irrequietezza fisica energizzante.
  • Dirige la sua energia di dolore verso la valutazione e la realizzazione di ciò che deve essere fatto.
  • Si connette al dolore nel corpo attraverso l'attività, compreso l'esercizio fisico.

 

Entrambi gli stili sono efficaci

Tutte le persone afflitte incontrano gran parte dello stesso disturbo mentale, emotivo, sociale, fisico e spirituale, ma chi è orientato alle emozioni sperimenta la sofferenza più intensamente. Questo non significa che si affligga meglio, che si preoccupi di più o che sia più amorevole; significa semplicemente che è più incline a sentire ed esprimere l'emozione di fronte alle avversità.


Al contrario, chi è orientato all'attività è più propenso a valutare e fare fronte alle avversità. E mentre le persone che tendono a 'sentire' eccellono nel tollerare molto dolore, le persone che tendono al 'fare' eccellono nel moderare la quantità di dolore che sperimentano. E quando si tratta di lutto, chiunque si affligge può essere esperto a trovare sollievo sia emotivo, che fisico, che mentale.

 

Abbraccia entrambi gli stili in te stesso (e altri)

Ricorda che anche se queste liste descrivono chiaramente i due stili di lutto, la maggior parte delle persone sperimenta una miscela di entrambi, in modo tale che, anche se sei chiaramente incline verso uno (lo stile primario), avrai momenti o periodi di inclinazione verso l'altro (stile secondario).


Ciò significa che chi è orientato principalmente all'attività può anche provare momenti di sentimenti profondi e alcuni potrebbero trarre beneficio da un buon pianto. Allo stesso modo, chi è orientato prevalentemente alle emozioni può sperimentare momenti di valutazione e di fare e può trarre vantaggio da un'attività significativa.


Anche se molte persone notano le differenze di genere, sia uomini che donne parlano di immergersi nell'emozione e di passare all'azione. Tuttavia, ciò che è naturale per te può sembrare innaturale per qualcun altro ed è normale che ognuno di noi si chieda se qualcuno così diverso da noi lo stia 'facendo bene'. Ma affliggersi del 'modo giusto' è semplicemente impegnarsi nel proprio mix unico e naturale di sensazioni e di fatti.

 

L'importanza del dolore secondo la tua natura

Qualunque sia la tua miscela, quando ti addolori secondo la tua natura, puoi arrivare a patti con ogni avversità e trovare infine un senso di pace. La prima chiave del successo è rimanere connesso al tuo corpo e alle sue sensazioni, perché lì sta la tensione del tuo dolore quando cerca espressione.


La seconda chiave è lasciare che il dolore trovi espressione in linea con la tua esperienza interna di esso. Ad esempio, se stai percependo un brivido di emozioni, percepisci sensazioni in parti specifiche del tuo corpo, il tuo dolore sta probabilmente cercando espressione emotiva; se stai percependo una tensione fisica o mentale generalizzata o irrequietezza, il tuo dolore è probabilmente alla ricerca di un'espressione fisica / mentale. Se non sei sicuro di quello che stai percependo o se li stai sentendo entrambi, il tuo dolore sta probabilmente chiedendo un mix di espressioni, come il pianto durante una camminata o il richiamo di esperienze profondamente emozionali, come quando fai buoni progressi su un progetto.


Sia che tu sia in 'modalità di sensibilità' che in 'modalità di fare', tu ti stai affliggendo. E in ogni passo della strada, mentre ti addolori, stai anche guarendo. Restando fedele alle tendenze del tuo corpo, puoi sfruttare i tuoi punti di forza. Puoi trovare il tuo flusso naturale e puoi determinare quali strategie adattative si conformano e funzionano meglio per te. Puoi anche espandere il tuo repertorio, per includere consulenza, trattamento del trauma o apprendimento di nuove competenze.


L'esperienza profonda del lutto può ispirare una serie di risposte di dolore e di strategie adattative, che possono arricchire e facilitare il tuo viaggio. E non solo sopravviverai, ma emergerai trasformato, non perché hai avuto a che fare con le avversità, ma perché hai imparato a farvi fronte, ad adattarti e a trovare la pace di fronte ad esse.

 

 

 


Fonte: Deborah L. Davis PhD in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  • Doka, KJ and Martin, TL. Grieving Beyond Gender: Understanding the Ways Men and Women Mourn (2nd Ed.). Routledge, 2010.
  • Davis, DL. Empty Cradle, Broken Heart: Surviving the Death of Your Baby (3rd Ed.). Fulcrum, 2016.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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