Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule staminali dalla pelle al cervello senza intervento genetico

Cellule staminali dalla pelle al cervello senza intervento genetico Le quattro immagini mostrano da sinistra a destra le cellule staminali della cresta neurale derivate da cheratinociti che si trasformano in neuroni, come dimostra la tipica morfologia neuronale. (Fonte: Università di Buffalo)

Una scoperta, che ha richiesto diversi anni di lavoro di un team della Università di Buffalo, ha dimostrato che le cellule adulte della pelle possono essere convertite in cellule della cresta neurale (un tipo di cellule staminali) senza alcuna modificazione genetica, e che queste cellule staminali sono in grado di produrre altre cellule presenti nel midollo spinale e nel cervello.


Le implicazioni pratiche potrebbero essere molto significative, dallo studio di malattie genetiche in un piatto, a possibili cure rigenerative partendo dalle cellule stesse del paziente. "E' veramente notevole che accada", dice Stelios T. Andreadis PhD, professore e preside del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biologica della UB, che ha recentemente pubblicato questi risultati sulla rivista Stem Cells.


L'identità delle cellule è stata ulteriormente confermata da esperimenti di «lineage tracing» [genealogia delle cellule], in cui le cellule riprogrammate sono state impiantate in embrioni di pollo e hanno poi agito proprio come se fossero cellule della cresta neurale.


Le cellule staminali sono state derivate ​​prima da cellule adulte, non senza aver aggiunto dei geni per modificare le cellule. Il nuovo processo produce cellule della cresta neurale, senza aggiunta di materiale genetico estraneo. Le cellule della cresta neurale riprogrammate possono diventare neuroni, cellule muscolari lisce, melanociti o cellule di Schwann.


"In termini medici questo ha un enorme potenziale, perché è facile ottenere una biopsia della pelle", dice Andreadis. "Possiamo coltivare le cellule in grandi numeri e riprogrammarle, senza modificazione genetica. Quindi, le cellule autologhe derivate dal paziente possono essere usate per trattare malattie neurogeniche devastanti, che è attualmente difficile data la mancanza di fonti cellulari facilmente accessibili".


Il procedimento può essere usato anche per modellare la malattia. Le cellule della pelle di una persona con una malattia genetica del sistema nervoso possono essere riprogrammate in cellule della cresta neurale. Queste cellule hanno la mutazione patogenetica nei loro cromosomi, ma i geni che causano la mutazione non sono espressi nella pelle. I geni sono probabilmente espressi quando le cellule si differenziano in linee della cresta neurale, come i neuroni o le cellule di Schwann, consentendo così ai ricercatori di studiare la malattia in un piatto. Tutto questo è simile alle cellule staminali pluripotenti indotte, ma senza modificazione genetica o riprogrammazione allo stato pluripotente.


La scoperta è stata graduale, dice Andreadis, ogni esperimento successivo ha portato qualcosa di nuovo. "E' stato un passo alla volta, un compito molto impegnativo che ha richiesto quasi cinque anni e ha coinvolto una vasta gamma di competenze e collaboratori per la sua riuscita", dice Andreadis.

[...]
"Questo lavoro ha il potenziale di diventare una nuova fonte di cellule abbondanti, facilmente accessibili e autologhe per il trattamento di malattie neurodegenerative devastanti. Siamo entusiasti di questa scoperta e del suo impatto potenziale e siamo grati al NIH per l'opportunità di andare avanti", ha dichiarato Andreadis.

 

 

 


Fonte: University at Buffalo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Vivek K. Bajpai, Laura Kerosuo, Georgios Tseropoulos, Kirstie A. Cummings, Xiaoyan Wang, Pedro Lei, Biao Liu, Song Liu, Gabriela K. Popescu, Marianne E. Bronner, Stelios T. Andreadis. Reprogramming Postnatal Human Epidermal Keratinocytes Toward Functional Neural Crest Fates. Stem Cells, First Published:

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)