Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio identifica i segnali molecolari che mantengono i neuroni adulti

Studio identifica i segnali molecolari che mantengono i neuroni adultiNeuroni dell'ippocampo con marcatura fluorescente che mostra le spine dendritiche (Fonte: Dalhousie University)

Esseri umani e altri vertebrati dipendono da una porzione del cervello chiamata ippocampo per apprendimento, memoria e senso di posizione. Le strutture delle cellule nervose nell'ippocampo adulto sono sostenute da fattori la cui identità finora era rimasta in gran parte misteriosa.


Una ricerca guidata da un biologo della Johns Hopkins University getta ora luce su questo argomento, indicando potenzialmente la via per capire meglio come potrebbe deteriorarsi la struttura delle cellule nervose nell'ippocampo adulto, portando all'Alzheimer e ad altri disturbi neurologici.


"E' letteralmente una scatola nera", ha detto Rejji Kuruvilla, il professore associato del Dipartimento di Biologia che ha guidato il team di ricerca, facendo riferimento ai sistemi di segnalazione biochimica che supportano i neuroni nel cervello adulto. "Per risolvere il dilemma della riparazione del cervello adulto, è necessario prima capire quali sono i segnali".


In una ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, Kuruvilla e altri otto scienziati provenienti da due istituti di ricerca riferiscono che una proteina, che è stata studiata principalmente per il suo ruolo nello sviluppo iniziale animale, ha anche un ruolo sorprendente nel mantenere la struttura dei neuroni dell'ippocampo nei topi adulti.


Chih-Ming Chen, studente laureato del laboratorio di Kuruvilla, è l'autore principale dello studio. Inoltre sono stati coinvolti gli scienziati dello Scripps Research Institute in Florida e del Dipartimento di Neuroscienze della Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University. Il team ha studiato la proteina Wnt5a, che appartiene ad una famiglia di proteine ​​studiate principalmente per la loro funzione durante lo sviluppo embrionale e nel nutrire i neuroni mentre si forma il cervello.


Usando topi geneticamente modificati per rimuovere la Wnt5a dall'ippocampo, il team ha dimostrato che l'assenza della proteina non influenza lo sviluppo dell'ippocampo nei topi giovani, ma provoca invece un degrado straordinario in strutture delle cellule nervose specifiche chiamate dendriti, che assomigliano a grappoli di rami degli alberi, nei topi adulti. Questi risultati suggeriscono che la proteina ha un ruolo importante nel mantenimento delle strutture dendritiche quando l'animale invecchia.


Il team è andato oltre, dimostrando che, quando la proteina Wnt5a viene reintrodotta dopo che i dendriti iniziano a deteriorarsi nei topi anziani, le strutture cellulari nervose vengono ripristinate in una misura che gli scienziati non si aspettavano. "Sono rimasto sorpreso dall'entità della crescita che abbiamo visto nel cervello adulto", ha detto Kuruvilla. "Si ritiene che il sistema nervoso sia dormiente in termini di crescita negli adulti".


Il team ha testato anche la capacità dei topi privi di Wnt5a nell'ippocampo di svolgere compiti di apprendimento e memoria con test di comportamento nel labirinto acquatico Morris, progettato per mostrare quanto i topi usano gli indizi spaziali per navigare nella vasca e quanto tempo ci mettono per capire come usare una piattaforma nascosta per fuggire.


E hanno scoperto che i topi mutanti - quelli senza Wnt5a - apprendevano meno e avevano una memoria attenuata; con l'età, le loro prestazioni nei compiti di comportamento sono peggiorate progressivamente. "Nell'insieme, i risultati del test nel 'Morris water maze' supportano un ruolo essenziale della Wnt5a nell'acquisire apprendimento spaziale e memoria negli animali adulti", hanno scritto gli autori.


L'ippocampo è la sede nel cervello della memoria a breve e a lungo termine, e regola l'orientamento spaziale. Studi hanno dimostrato che il cervello delle persone con Alzheimer ha alterazioni strutturali nei dendriti, in particolare nell'ippocampo. Kuruvilla ha detto che gli esperimenti suggeriscono la strada per ulteriori ricerche su ciò che può causare il restringimento dei dendriti durante i disturbi neurologici. Ma sottolinea, tuttavia, che è prematuro applicare agli esseri umani questi risultati dei topi.


Anche se Kuruvilla è stato attento a non sopravalutare il significato dei risultati o come si possono applicare ai disturbi cognitivi negli esseri umani, egli ha detto che i risultati quantomeno portano l'attenzione sulla significatività di studiare i segnali molecolari che mantengono i neuroni nel cervello adulto. Rispetto alla ricchezza di informazioni sui segnali che aiutano nella formazione di connessioni neuronali nel cervello in via di sviluppo, sappiamo molto meno di come è sostenuta la struttura del cervello nella vita adulta, ha detto.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chih-Ming Chen, Lauren L. Orefice, Shu-Ling Chiu, Tara A. LeGates, Samer Hattar, Richard L. Huganir, Haiqing Zhao, Baoji Xu, Rejji Kuruvilla. Wnt5a is essential for hippocampal dendritic maintenance and spatial learning and memory in adult mice. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2017; 201615792 DOI: 10.1073/pnas.1615792114

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)