Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Orb2: il substrato fisico della forza e della durata dei ricordi



Courtship suppressionImmagine dell'attività di ricostituzione dell'Orb2 nel cervello del moscerino. Le aree di rosso e giallo indicano un'alta soppressione del corteggiamento (buona memoria).Come ricorderai nelle prossime settimane e mesi quello che è successo oggi? I ricercatori dello Stowers Institute for Medical Research della University of Kensas hanno risposto a una parte di tale domanda con uno studio appena pubblicato.


"Un modo semplice per pensare alle nostre scoperte è che ogni esperienza lascia una traccia nel cervello", dice Kausik Si PhD, che ha condotto lo studio. "Abbiamo cercato di capire come poteva essere un tale marchio e che cosa sta facendo esattamente".


Si e i suoi colleghi hanno effettuato nei moscerini della frutta un esame dettagliato dell'Orb2, una proteina già implicata in precedenza nella formazione della memoria a lungo termine, ai diversi stadi della memoria. Una caratteristica fondamentale dell'Orb2 è la sua capacità di tipo prionico di trasformarsi da uno stato fisico ad un altro e di formare gruppi, o aggregati, a determinate condizioni.


Usando strumenti che permettono la disattivazione rapida e reversibile della proteina Orb2 nei neuroni, i ricercatori hanno scoperto che l'Orb2 può agire come substrato fisico per la codifica della memoria e servire come firma molecolare per la memoria a lungo termine. Hanno inoltre scoperto che un chaperone (=cicerone, guida) della famiglia Dna (JJJ2) assiste l'aggregazione dell'Orb2 e migliora la formazione della memoria a lungo termine.


I risultati sono stati pubblicati il 5 Dicembre 2016, su Current Biology e si basano su precedenti risultati del Si Lab che avevano spiegato le basi molecolari per la creazione di una traccia di memoria. "Usando la Drosophila come organismo modello per lo studio della memoria, siamo riusciti a sfruttare due diversi tipi di ricordi", spiega Liying Li, primo autore della ricerca e ricercatore pre-dottorato all'Università del Kansas nel Si Lab.


All'inizio i ricercatori hanno condotto un esperimento di soppressione della memoria di corteggiamento maschile, che misura la capacità di un moscerino della frutta maschio di apprendere e conservare il ricordo dell'interesse di una femmina al suo corteggiamento. Nel secondo tipo di esperimento, i ricercatori hanno misurato la capacità di un moscerino della frutta ad associare uno tra due odori con una fonte di cibo.


In questi due tipi di memorie, i ricercatori hanno trovato tre modi in cui l'Orb2 sembra controllare la dinamica della memoria:

  • Nel primo, una volta formata la memoria, può essere temporalmente disattivato e recuperato in modo dipendente dall'Orb2.
  • Nel secondo, la facilitazione dell'aggregazione dell'Orb2 da parte della proteina chaperone JJJ2 aumenta la capacità del moscerino di formare la memoria di lunga durata.
  • Infine, la quantità di Orb2 aggregato predice la stabilità del ricordo.


Nell'insieme questi risultati suggeriscono che l'Orb2 è un costituente di una traccia biochimica del ricordo e possono aiutarci a capire quello che porta alla perdita di memoria.


"La nostra scoperta prova che le proteine ​di tipo ​prionico hanno un ruolo positivo nella formazione e nella ritenzione della memoria", dice Li. "Il nostro lavoro potrebbe potenzialmente spiegare come differiscono gli aggregati proteici funzionali, o buoni, da quelli tossici. Ciò potrebbe aiutarci a trovare dei modi per regolare o controllare i prioni che causano malattie".

 

 

 


Fonte: Stowers Institute for Medical Research via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Liying Li, Consuelo Perez Sanchez, Brian D. Slaughter, Yubai Zhao, Mohammed Repon Khan, Jay R. Unruh, Boris Rubinstein, Kausik Si. A Putative Biochemical Engram of Long-Term Memory. Current Biology, 2016; DOI: 10.1016/j.cub.2016.09.054

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.