Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per imparare e ricordare, dei geni devono essere spenti, altrimenti ...

Ogni volta che giochi una partita di basket, ti fai una tazza di caffè o premi l'interruttore della luce, nel tuo cervello si accendono dei geni. Quegli stessi geni di solito si spengono quando cessa l'attività, ma se non accade ci possono essere delle conseguenze dannose.


Uno studio sui topi, pubblicato oggi 15 luglio su Science ed eseguito alla Washington University di St. Louis, dimostra come tali geni bloccati in posizione "acceso" possono portare a un cablaggio difettoso del cervello che danneggia l'apprendimento e la memoria.


"Abbiamo dimostrato nei topi che i geni semplicemente non si spengono da soli; c'è un meccanismo attivo che spegne i geni dopo che sono stati attivati​​", ha detto Azad Bonni MD/PhD, professore di Neuroscienze e capo del Dipartimento di Neuroscienze. "Se nel cervello questo meccanismo è interrotto, ci sono gravi conseguenze per l'apprendimento e la memoria".


I geni nelle cellule viventi sono continuamente accesi e spenti in risposta a segnali diversi come quelli ormonali, l'attività fisica e l'infezione microbica. Decenni di ricerca sono passati per capire come e perché i geni si accendono, ma molta meno attenzione è stata dedicata a capire come i geni si spengono.


Bonni, Yue Yang PhD, Tomoko Yamada PhD, e i colleghi hanno deciso di capire come si spengono i geni nel cervello e, nel farlo, hanno scoperto che l'impossibilità di disattivare tali geni conduce a un cablaggio difettoso del cervello. I ricercatori hanno studiato i geni nel cervelletto dei topi (la parte del cervello responsabile delle funzioni motorie, come il cammino), che si accendono quando i topi sono fisicamente attivi.


Essi hanno scoperto che un grande enzima si lega ai geni che si accendono ​​quando i topi si muovono, ma non ai geni che non sono attivati ​​dal movimento. L'enzima, chiamato complesso «rimodellamento nucleosomi e deacetilasi» (NuRD), sembra essere fondamentale per spegnere i geni. I topi che mancano dell'enzima non sono in grado di spegnere i geni dopo che è cessata l'attività fisica.


L'enzima, secondo quanto scoperto, spegne i geni scambiando un tipo di proteina associata al DNA con un altro. Queste proteine, chiamate «istoni», sono come bobine attorno alle quali è avvolto il filo del DNA, in alcuni punti strettamente e in altri meno. Scambiando un tipo di istone con un altro, l'enzima induce il DNA ad avvolgersi più strettamente, spegnendo tutti i geni in quella sezione di DNA.


"L'accensione e lo spegnimento dei geni è una proprietà fondamentale della biologia cellulare, e questo è il primo meccanismo epigenetico che spiega come si spengono i geni dopo che sono stati accesi", ha detto Bonni. "Credo che troveremo che questo meccanismo spegne i geni in molti contesti differenti". L'epigenetica si riferisce a fattori diversi dalla sequenza del DNA stesso che decidono se i geni sono accesi o spenti. "Pensiamo che il complesso NuRD abbia il potenziale di spegnere rapidamente migliaia di geni", ha detto la Yamada, co-autrice dello studio e assistente professore di medicina all'Università di Tsukuba in Giappone.


Durante lo sviluppo, i neuroni formano molte connessioni tra loro e poi le potano tutte, escluse le più importanti. I neuroni nel cervelletto dei topi privi dell'enzima non le potano, lasciando intatte le connessioni anomale.


"Siamo stati sorpresi di scoprire che la mancata potatura delle connessioni causa delle risposte anomale dei neuroni all'ambiente", ha detto Yang, ricercatore postdottorato e co-autore dello studio. "Il nostro studio rivela l'importanza di eliminare le connessioni in eccesso formate nel primo sviluppo". Tali connessioni non influenzano la capacità dei topi di camminare, ma danneggia la loro capacità di apprendere le abilità motorie da adulti. Nelle persone una abilità motoria può essere suonare il pianoforte o andare in bicicletta.


I topi adulti privi dell'enzima erano incapaci di imparare a camminare su un cilindro rotante che accelerava gradualmente, un compito che altri topi possono fare facilmente. "Camminano normalmente, sono coordinati, ma in effetti hanno una profonda compromissione dell'apprendimento", ha detto Bonni. "La cosa veramente sorprendente è che questi deficit sono dovuti non al fallimento nell'attivare i geni, ma all'incapacità di spegnerli".


Bonni e colleghi stanno lavorando per capire il meccanismo con cui le variazioni all'attività dei geni portano ai cambiamenti di attività delle cellule cerebrali: "Questo enzima è legato ad altri enzimi che sono mutati nelle malattie del neurosviluppo", ha detto Bonni. "La capacità di disattivare i geni risulta avere profonde conseguenze sul cablaggio del cervello e sull'apprendimento, e vogliamo capire come".

 

 

 


Fonte: Tamara Bhandari in Washington University in St. Louis (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y. Yang, T. Yamada, K. K. Hill, M. Hemberg, N. C. Reddy, H. Y. Cho, A. N. Guthrie, A. Oldenborg, S. A. Heiney, S. Ohmae, J. F. Medina, T. E. Holy, A. Bonni. Chromatin remodeling inactivates activity genes and regulates neural coding. Science, 2016; 353 (6296): 300 DOI: 10.1126/science.aad4225

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.