Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'intelligenza artificiale può aiutare la diagnosi di Alzheimer

L'intelligenza artificiale può aiutare la diagnosi di AlzheimerLe mappe di discriminazione per classificare i sottogruppi MCI, all'interno delle maschere con la precisione più alta. (A): tra i pazienti con MCI che sono passati ad AD (MCIC) e soggetti con SCD; (B): tra MCIC e pazienti con MCI che sono rimasti stabili (MCIS). Fonte: Radiological Society of North America
L'apprendimento automatico è un tipo di intelligenza artificiale che permette ai programmi per computer di imparare quando ricevono nuovi dati, senza essere programmati.


Ora dei ricercatori olandesi hanno accoppiato i metodi di apprendimento automatico con una speciale tecnica di risonanza magnetica che misura la perfusione (tasso di assorbimento dei tessuti) del sangue nel cervello, per rilevare le prime forme della demenza, come il decadimento cognitivo lieve (MCI).


"La RM può aiutare la diagnosi di Alzheimer"
, ha detto Alle Meije Wink PhD, del Centro Medico della VU University di Amsterdam, primo ricercatore del nuovo studio pubblicato online sulla rivista Radiology. "Tuttavia, la diagnosi precoce della malattia è problematica".


Gli scienziati sanno da tempo che l'Alzheimer è un processo graduale e che il cervello subisce alterazioni funzionali prima che, sulle scansioni, appaiano cambiamenti strutturali associati alla malattia. I medici non hanno un modo definitivo di identificare chi ha la demenza precoce o quali casi di deterioramento cognitivo lieve progrediranno all'Alzheimer.


"Con la risonanza magnetica diagnostica standard, possiamo vedere l'Alzheimer avanzato, in termini di atrofia dell'ippocampo", ha detto il dott. Meije Wink. "Ma a quel punto, il tessuto cerebrale se n'è già andato e non c'è modo di ripristinarlo. Sarebbe utile rilevare e diagnosticare la malattia prima che sia troppo tardi".


Per il nuovo studio, i ricercatori hanno applicato metodi di apprendimento automatico a un tipo particolare di risonanza magnetica chiamata scansione «arterial spin labelling» (ASL). La RM ASL è usata per creare immagini chiamate «mappe di perfusione», che mostrano quanto sangue arriva alle diverse aree del cervello.


Il programma di apprendimento automatico viene istruito a riconoscere i modelli di queste mappe, per distinguere tra i pazienti con diversi livelli di deterioramento cognitivo e prevedere la fase dell'Alzheimer nei nuovi casi (non visti prima).


Lo studio ha incluso 260 persone della coorte del Centro Alzheimer del Medical Center della VU University, che hanno avuto una RM ASL tra ottobre 2010 e novembre 2012. Il gruppo di studio includeva 100 pazienti con diagnosi di probabile Alzheimer, 60 pazienti con compromissione cognitiva lieve (MCI), 100 pazienti con declino cognitivo soggettivo (SCD), e 26 controlli sani.


SCD e MCI sono considerate le prime fasi del processo di demenza e sono diagnosticate in base alla gravità dei sintomi cognitivi, inclusa la perdita di memoria e di pensiero e i problemi a prendere decisioni.


Il sistema automatizzato è riuscito a distinguere in modo efficace i partecipanti con Alzheimer, con MCI e con SCD. Usando classificatori basati sull'allenamento all'apprendimento automatico, i ricercatori sono riusciti quindi a prevedere la diagnosi o la progressione dei singoli pazienti di Alzheimer con un grado di precisione elevato, dall'82 al 90 per cento.


"L'ASL è un biomarcatore funzionale alternativo promettente per la diagnosi precoce dell'Alzheimer", ha detto il dott. Meije Wink. "La RM ASL può identificare i cambiamenti del cervello che appaiono all'inizio del processo della malattia, quando c'è una finestra di opportunità di intervento. Se il progresso da SCD a MCI ad Alzheimer potesse essere intercettato o rallentato, questa tecnica avrebbe un ruolo nell'individuazione".

 

 

 


Fonte: MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: "Application of Machine Learning to Arterial Spin Labeling in Mild Cognitive Impairment and Alzheimer Disease" Radiology, 2016.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)