Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Progranulina e demenza: un campione di sangue non può dire tutto


La progranulina è una proteina centrale sia nella malattie neurodegenerative che nella sopravvivenza neuronale.


Non è quindi sorprendente che i livelli alterati di progranulina siano centrali in diverse delle malattie neurodegenerative più comuni.


Nell'Alzheimer, per esempio, la riduzione dei livelli cerebrali di progranulina contribuisce alla patologia amiloide specifica della malattia, mentre un aumento dei livelli sembrano proteggere contro questa patologia.


Nelle forme genetiche di un altro tipo di demenza, quella frontotemporale (FTD), i livelli di progranulina possono essere ridotti.


Poiché la progranulina può essere misurata in modo relativamente facile nel sangue, sembrava che ora fosse stato trovato un nuovo biomarcatore promettente per i tipi di demenza. In effetti, sono stati proposti trattamenti per aumentare i livelli di progranulina, per produrre un effetto terapeutico per molte malattie neurodegenerative. È stato suggerito di prendere la progranulina nel sangue come misura della risposta per questi futuri trattamenti.


Carlo Wilke e Matthis Synofzik dell'Hertie-Institute for Clinical Brain Research & German Center for Neurodegenerative Diseases (DZNE) di Tübingen in Germania, hanno purtroppo dimostrato che la storia completa della progranulina non è così semplice. I livelli di progranulina nel sangue non sono correlati con i livelli di progranulina nel liquido che circonda il cervello (liquido cerebrospinale), né nell'Alzheimer né nella demenza frontotemporale, né nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).


Ma è nel cervello dove in realtà si sviluppano queste malattie neurodegenerative! Sembra che i livelli di progranulina nel cervello siano regolati da meccanismi diversi da quelli della progranulina nella periferia del corpo, ad esempio nel sangue.


Questi risultati gettano nuova luce sulla comprensione dei processi biologici sottostanti la neurodegenerazione dell'Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative più comuni. Inoltre, essi hanno importanti implicazioni per la ricerca clinica e la pratica in queste malattie: prendere semplicemente un campione di sangue per misurare la progranulina non può dire molto su ciò che accade alla progranulina nel cervello.


A prima vista tutto questo è forse deludente per i ricercatori e le aziende farmaceutiche che mirano a scoprire biomarcatori e misure per i trattamenti, ma impediscono di lavorare con biomarcatori ed esperimenti di trattamento probabilmente fuorvianti. Tali esperimenti devono invece concentrarsi, non sulla progranulina del sangue, ma su quella del sistema nervoso centrale.

 

 

 


Fonte: Deutsches Zentrum für Neurodegenerative Erkrankungen via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Carlo Wilke, Frank Gillardon, Christian Deuschle, Evelyn Dubois, Markus A. Hobert, Jennifer Müller vom Hagen, Stefanie Krüger, Saskia Biskup, Cornelis Blauwendraat, Michael Hruscha, Stephan A. Kaeser, Peter Heutink, Walter Maetzler and Matthis Synofzik. Serum Levels of Progranulin Do Not Reflect Cerebrospinal Fluid Levels in Neurodegenerative Disease, Current Alzheimer Research (2016). DOI: 10.2174/1567205013666160314151247

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)