Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ritarda il declino cognitivo con il pesce, almeno una volta alla settimana


Un pasto a base di pesce o altri alimenti contenenti acidi grassi omega-3, almeno una volta alla settimana, può proteggere dalla perdita di memoria correlata all'età e dai problemi di pensiero che insorgono nell'anzianità, secondo un team di ricercatori della Rush University e della Wageningen University in Olanda.


I risultati della loro ricerca sono stati pubblicati online il 4 Maggio su Neurology, e sono stati finanziati dal National Institute on Aging e dalla Fondazione Judith Zwartz.


La perdita di memoria legata all'età e i problemi a pensare dei partecipanti allo studio che hanno riferito di mangiare pesce meno di una volta alla settimana sono peggiorati più rapidamente rispetto a coloro che avevano almeno un pasto di pesce alla settimana.


"Questo studio aiuta a dimostrare che, anche se le capacità cognitive declinano naturalmente nel processo normale di invecchiamento, c'è qualcosa che possiamo fare per mitigare questo processo", dice Martha Clare Morris ScD, epidemiologo nutrizionale della Rush e autore senior della ricerca.

 

Quattro tipi di frutti di mare, cinque tipi di funzioni cerebrali

I ricercatori hanno seguito 915 persone con un'età media di 81,4 anni per una media di cinque anni. All'inizio dello studio nessuno di loro aveva segni di demenza. I partecipanti sono stati reclutati tra le persone che prendevano già parte al Rush Memory and Aging Project, uno studio sugli ospiti di più di 40 comunità di pensionati in tutto il nord dell'Illinois, più anziani individuati tra gruppi parrocchiali e agenzie di servizio sociale.


Durante lo studio, ogni persona si è sottoposta a test standardizzati annuali sulla capacità cognitiva in cinque aree: memoria episodica, memoria di lavoro, memoria semantica, capacità visuo-spaziale e velocità percettiva. Il gruppo di studio ha inoltre completato questionari annuali sulla frequenza alimentare, permettendo ai ricercatori di confrontare l'assunzione di pesce (riferito dai partecipanti) con i cambiamenti nelle loro capacità cognitive, misurate dai test.


I questionari includevano quattro tipi di pesce:

  1. panini al tonno,
  2. bastoncini di pesce/tortine di pesce e panini di pesce,
  3. pesce fresco come piatto principale, e
  4. gamberi / aragoste / granchi.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: quelli che mangiavano almeno uno di quei pasti di pesce alla settimana e quelli che mangiavano meno di uno di quei pasti di pesce alla settimana. I partecipanti al gruppo con consumo più alto di pesce facevano in media due pasti a base di pesce alla settimana. Quelli del gruppo a consumo più basso facevano in media 0,5 pasti alla settimana.

 

Associazioni più strette

Il pesce è la fonte nutritiva diretta di un tipo di acido grasso omega-3 (l'acido docosaesaenoico), che è il principale componente strutturale del cervello. Mentre degli studi epidemiologici hanno dimostrato l'importanza degli acidi a base di pesce e degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione della demenza, alcuni studi precedenti avevano esaminato le loro associazioni con tipi specifici di capacità cognitiva.


Nel nuovo studio pubblicato su Neurology, i ricercatori segnalano l'associazione tra il consumo di pesce e due delle aree di abilità cognitiva che hanno testato. Le persone che mangiavano più pesce hanno tassi ridotti di declino della memoria semantica, che è la memoria delle informazioni verbali. Hanno anche tassi più lenti di declino in un test di velocità percettiva, che è la possibilità di confrontare rapidamente lettere, oggetti e modelli.


Lo studio non ha trovato una differenza significativa nel tasso di declino della memoria episodica (ricordo delle esperienze personali), di quella di lavoro (memoria a breve termine usata nella funzione mentale nell'immediato presente) e nella capacità visuo-spaziale (la comprensione delle relazioni tra gli oggetti).


I risultati sono rimasti uguali dopo che i ricercatori li hanno corretti per considerare altri fattori che potrebbero influenzare la memoria e la capacità di pensiero, come l'istruzione, l'attività fisica, il fumo e la partecipazione ad attività stimolanti mentalmente.


Inoltre, l'associazione di protezione del pesce era ancora più forte negli individui con un genotipo comune (APOE-ε4), che aumenta il rischio di sviluppare l'Alzheimer. L'APOE è un gene coinvolto nel trasporto del colesterolo ai neuroni. Circa il 20 per cento della popolazione porta il gene APOE-ε4, anche se non tutti coloro che hanno il gene svilupperanno l'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Rush University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: O. van de Rest, Y. Wang, L. L. Barnes, C. Tangney, D. A. Bennett, M. C. Morris. APOE4 and the associations of seafood and long-chain omega-3 fatty acids with cognitive decline. Neurology, 2016; DOI: 10.1212/WNL.0000000000002719

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.