Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come il lieve deterioramento cognitivo (MCI) può diventare Alzheimer

Per la comunità scientifica è un enigma il modo in cui il cervello progredisce dal decadimento cognitivo lieve (MCI) alla demenza di tipo Alzheimer.


Tuttavia, uno studio recente, condotto dal team della Dott.ssa Sylvie Belleville PhD, Direttrice del Centro di ricerca all'Institut Universitaire de Gériatrie de Montréal e Professoressa di Psicologia all'Université de Montréal, ha fatto luce su questa progressione, mostrando i modelli tipici di progressione del cervello verso la demenza.


Per lo studio, il team ha confrontato i cambiamenti avvenuti su molti anni nelle persone con MCI stabile, con quelli occorsi alle persone per le quali l'MCI è progredito fino alla diagnosi di Alzheimer.


La dott.ssa Belleville, con il dottorando Simon Cloutier e un team di medici ricercatori di Montreal, ha lavorato allo studio finanziato dal Canadian Institutes of Health Research (CIHR) e pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.


La ricerca ha dimostrato che le diverse aree cognitive (linguaggio, inibizione, elaborazione visuo-spaziale, memoria di lavoro, funzioni esecutive, ecc.) non cambiano in modo uniforme. Il declino cognitivo non si verifica in modo lineare; al contrario, il percorso della demenza è complesso e può talvolta essere caratterizzato da periodi di stabilità seguiti da accelerazioni uno o due anni prima della diagnosi.


"Abbiamo identificato un profilo di cambiamenti che caratterizza le persone che progrediscono verso la demenza. In realtà, il profilo tipico di persone che hanno un alto rischio di sviluppare demenza all'interno di un breve lasso di tempo sembra essere un rapido declino della memoria episodica e di lavoro associate a problemi di linguaggio", ha spiegato la ricercatrice.


Invece di vedere questa costatazione come una cattiva notizia, la dott.ssa Belleville considera questi risultati come una speranza per gli anziani che sono preoccupati per i loro ricordi. "Molte persone si lamentano della loro memoria. Tuttavia, la presenza di un cambiamento è ciò che determina il rischio di progressione. Questo studio ci ha permesso di caratterizzare i parametri del declino nelle persone che alla fine svilupperanno l'Alzheimer, il che significa che possiamo individuare meglio sia i sintomi benigni, che quelli che richiedono una particolare attenzione. Il declino rapido della memoria suggerisce che l'insorgenza dei sintomi è probabilmente dovuto ad una perdita dei meccanismi di compensazione del cervello".


L'Alzheimer è diagnosticato tardi nella sua progressione e, a volte fino a quindici anni dopo che sono avvenuti i primi effetti sul cervello. È importante identificare i primi indicatori in modo che i pazienti possano ricevere un trattamento più presto possibile.

 

 

 


Fonte: University of Montreal via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Simon Cloutier, Howard Chertkow, Marie-Jeanne Kergoat, Serge Gauthier, Sylvie Belleville. Patterns of Cognitive Decline Prior to Dementia in Persons with Mild Cognitive Impairment. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 47, no. 4, pp. 901-913, 2015. DOI: 10.3233/JAD-142910

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.