Attualmente ci sono 5 farmaci approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento dell'Alzheimer (AD).
Tuttavia, questi farmaci riescono solo a mascherare i sintomi e non impediscono alla malattia di progredire, nè curano la patologia sottostante.
In un nuovo studio presentato alla 14° Conferenza Internazionale sull'Endotelina, dei ricercatori hanno usato l'IRL-1620, una sostanza chimica che si lega ai recettori dell'endotelina B, per trattare l'AD nei ratti.
Gli studi hanno dimostrato che i recettori dell'endotelina B sono importanti per lo sviluppo del cervello. "Abbiamo usato il nuovo approccio di stimolazione dei recettori dell'endotelina B, mediante iniezione endovenosa dell'IRL-1620, per prevenire e riparare i danni al cervello causati dall'Alzheimer", ha detto il co-autore Seema Briyal PhD.
I ratti con AD dimostravano apprendimento e memoria deteriorati e un aumento dello stress ossidativo. "Abbiamo scoperto che il trattamento con I-1620 inverte questi effetti. L'iniezione endovenosa del farmaco migliora il deficit di memoria dal 50 al 60 per cento e riduce lo stress ossidativo dal 45 al 50 per cento", ha spiegato Briyal. "Abbiamo anche scoperto che il trattamento con I-1620 enfatizza alcuni processi di recupero all'interno del cervello danneggiato da AD, con conseguente crescita di nuovi vasi sanguigni e cellule neuronali. Ciò indica che stanno avvenendo processi riparativi nel cervello danneggiato".
Secondo Briyal e suo mentore Anil Gulati PhD, questo è il primo rapporto che indica che la stimolazione selettiva dei recettori dell'endotelina B con iniezione endovenosa di IRL-1620 migliora la memoria, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento neurovascolare del modello animale di Alzheimer.
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Lo studio è stato finanziato dalla Alzheimer’s Drug Discovery Foundation. Gulati e Briyal hanno presentato lo studio Venerdì 4 settembre 2015 a Savannah.
Fonte: American Physiological Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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