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Il ping-pong può rallentare gli effetti della demenza e dell'Alzheimer

Il ping-pong può rallentare gli effetti della demenza e dell'AlzheimerFermo-immagine di un video CBS.

E' un nuovo metodo per combattere una malattia devastante: la terapia del ping-pong. Pochissimi sport fanno lavorare il cervello quanto il tennis da tavolo.


La pallina arriva ad un ritmo rapido per i membri del Sacramento Table Tennis Club. Ma anche quando mancano l'obiettivo, arrivano al punto quando si tratta di partecipare a un'attività che gli esperti dicono che costringe il cervello a lavorare un po' di più, riducendo il rischio di ammalarsi di demenza o Alzheimer.


"Tutto questo, che accade allo stesso tempo, aumenta l'ossigeno, aumenta la coordinazione occhio-mano e aiuta il cervello a creare questi percorsi", ha detto la dott.ssa Teri Tift, esperta di demenza.


La teoria è che giocare al ping-pong può realmente ingrandire la parte del cervello che, al contrario, si restringe nei pazienti di Alzheimer e demenza. In effetti, i ricercatori hanno trovato che fa funzionare cinque diverse aree del cervello allo stesso tempo.


Per i giocatori più anziani come Kenneth Renfrow, al centro dell'attenzione della stanza dei giochi del Village Eskaton Carmichael Retirement Center, tenere la racchetta è un gioco da ragazzi. "Penso che sia uno dei vantaggi specifici del ping-pong e anche del restare semplicemente attivi in generale", ha detto.


I ricercatori dicono anche che [il gioco] può ridurre la dipendenza del paziente di Alzheimer dai farmaci. Questa è più che una buona notizia, se si considera che più di 5,4 milioni di persone nel paese hanno l'Alzheimer, mentre più di 200.000 hanno quello che si chiama Alzheimer ad insorgenza giovanile, che per alcuni appare a 40 anni.


Potrebbe essere l'ultima cosa nella mente dei giocatori più giovani, ma per gli altri è in cima ai pensieri quando tentano di fare qualcosa per il loro invecchiamento, sperando in un guadagno netto sulla malattia.

 

 

 

 

 


Fonte: Tony Lopez in CBS Sacramento (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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