Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché le persone con sindrome di Down sviluppano di sicuro l'Alzheimer

Amyloid-plaques-in-DS_Beaker.jpgUn nuovo studio condotto da ricercatori del Sanford-Burnham svela il processo che porta ai cambiamenti nel cervello delle persone con sindrome di Down, le stesse modifiche che causano la demenza ai pazienti di Alzheimer.


I risultati, pubblicati su Cell Reports, hanno importanti implicazioni per lo sviluppo di trattamenti che possono prevenire il danno alla connettività neuronale e alla funzionalità del cervello nella sindrome di Down e in altre condizioni del neurosviluppo e neurodegenerative, compreso l'Alzheimer.


La sindrome di Down è caratterizzata da una copia extra del cromosoma 21 ed è l'anomalia cromosomica più comune negli esseri umani. Essa colpisce circa un bambino ogni 700 negli Stati Uniti, ed è associata ad una disabilità intellettiva da lieve a moderata. La sindrome di Down è associata anche ad un aumento del rischio di sviluppare l'Alzheimer.


Verso i 40 anni, quasi il 100 per cento di tutti gli individui con sindrome di Down sviluppano i cambiamenti nel cervello associati all'Alzheimer, e circa il 25 per cento delle persone con sindrome di Down mostrano segni di demenza tipo Alzheimer a 35 anni, e il 75 per cento verso i 65 anni.


Poichè l'aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down è aumentata drasticamente negli ultimi anni (da 25 anni del 1983 ai 60 anni di oggi) è essenziale capire la causa delle condizioni che danneggiano la qualità della loro vita.


"Il nostro obiettivo è capire come la copia extra del cromosoma 21 e i suoi geni inducono gli individui con sindrome di Down ad avere un rischio notevolmente maggiore di sviluppare la demenza", ha detto Huaxi Xu, PhD, professore del Programma Malattie Degenerative e autore senior dello studio. "Il nostro nuovo studio rivela come una proteina chiamata «sortin nexin 27» (SNX27) regola la produzione di amiloide-beta, la componente principale delle placche amiloidi dannose presenti nel cervello di persone con sindrome di Down e Alzheimer. I risultati sono importanti perché spiegano come i livelli di amiloide-beta sono gestiti in questi individui".

 

amiloide-beta, placche e demenza

Il team di Xu ha scoperto che la SNX27 regola la produzione di amiloide-beta, una proteina appiccicosa e tossica per i neuroni. amiloide-beta e neuroni morti si combinano formando dei grumi nel cervello, chiamate placche. Le placche cerebrali sono una caratteristica patologica dell'Alzheimer e sono implicati nella causa dei sintomi della demenza.


"Abbiamo scoperto che la SNX27 riduce la generazione di amiloide-beta interagendo con il gamma-secretasi, un enzima che fende la proteina precursore della amiloide-beta, producendo amiloide-beta", ha detto Xin Wang, PhD, borsista postdottorato nel laboratorio di Xu e primo autore della pubblicazione. "Quando la SNX27 interagisce con il gamma-secretasi, l'enzima viene disabilitato e non può produrre amiloide-beta. Bassi livelli di SNX27 determinano un aumento dei livelli di gamma-secretasi funzionale, che a sua volta porta ad un aumento dei livelli di amiloide-beta".

 

Il ruolo della SNX27 nel funzionamento del cervello

In precedenza, Xu e colleghi avevano scoperto che i topi carenti di SNX27 hanno alcune caratteristiche in comune con la sindrome di Down, e che gli esseri umani con la sindrome di Down hanno livelli significativamente più bassi di SNX27. Nel cervello, la SNX27 mantiene alcuni recettori sulla superficie delle cellule, recettori che sono necessari perchè i neuroni possano inviare correttamente impulsi. Quando i livelli di SNX27 sono ridotti, l'attività dei neuroni è compromessa, causando problemi con l'apprendimento e la memoria.


È importante sottolineare che il team di ricerca ha scoperto che l'aggiunta di nuove copie del gene SNX27 nel cervello dei topi con sindrome di Down, può riparare il deficit di memoria nei topi. I ricercatori sono andati avanti rivelando che livelli bassi di SNX27 nella sindrome di Down sono il risultato di una copia in più di una molecola di RNA codificata dal cromosoma 21 chiamata miRNA-155. La miRNA-155 è un piccolo pezzo di materiale genetico che non codifica le proteine, ma influenza la produzione di SNX27.


Con questo studio, i ricercatori formano il quadro d'insieme del processo: la copia extra del cromosoma 21 induce un aumento dei livelli di miRNA-155 che a loro volta portano ad ridurre i livelli di SNX27. Livelli ridotti di SNX27 portano ad un aumento della quantità di gamma-secretasi attiva causando un aumento della produzione di amiloide-beta e delle placche osservate nei pazienti.


"Abbiamo definito un meccanismo piuttosto complesso che spiega come i livelli di SNX27 portano indirettamente alla amiloide-beta", ha detto Xu. "Anche se ci possono essere molti fattori che contribuiscono alle caratteristiche di tipo Alzheimer nella sindrome di Down, il nostro studio supporta un approccio di inibizione del gamma-secretasi come mezzo per evitare le placche amiloidi nel cervello presenti nella sindrome di Down e nell'Alzheimer".


"Il prossimo passo è sviluppare e implementare un test per selezionare le molecole in grado di ridurre i livelli di miRNA-155 e, quindi, ripristinare il livello di SNX27, e trovare le molecole che possono migliorare l'interazione tra SNX27 e gamma-secretasi. Stiamo lavorando con il Conrad Prebys Center for Chemical Genomics del Sanford-Burnham per raggiungere questo obiettivo", ha aggiunto Xu.

 

**********
Questa ricerca è stata finanziata da NIH / National Cancer Institute, dall'Alzheimer's Association, dalla Global Down Syndrome Foundation, dalla BrightFocus Foundation e dalla National Natural Science Foundation of China.

 

 

 

 

 


Fonte:  Susan Gammon, Ph.D. in Sanford-Burnham Medical Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Xin Wang, Timothy Huang, Yingjun Zhao, Qiuyang Zheng, Robert C. Thompson, Guojun Bu, Yun-wu Zhang, Wanjin Hong, Huaxi Xu. Sorting Nexin 27 Regulates Aβ Production through Modulating γ-Secretase Activity. Cell Reports, 2014; DOI: 10.1016/j.celrep.2014.09.037

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.