Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rottura della segnalazione cellulare porta alla neurodegenerazione

I ricercatori del RIKEN Brain Science Institute in Giappone, in collaborazione con la Juntendo University e la Japan Science and Technology Agency, hanno scoperto che un recettore delle cellule ampiamente coinvolto nella segnalazione intracellulare del calcio (recettore IP3R) può essere bloccato in uno stato di chiusura dall'azione degli enzimi, e che questo blocco può potenzialmente avere un ruolo nella riduzione della segnalazione neuronale presente nelle malattie neurodegenerative come la corea di Huntington e l'Alzheimer.


Nella ricerca pubblicata oggi nei Proceedings of the National Academy of Sciences, gli scienziati hanno riferito su esperimenti in cellule umane e in un modello di topo della malattia di Huntington, che rivelano che la transglutaminasi tipo 2 (un enzima a legame incrociato con le proteine, più alto nelle cellule dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative) interagisce con il recettore IP3R per bloccarlo in una conformazione chiusa non funzionale, impedendole di svolgere il suo ruolo essenziale di rilascio del calcio.


Essi hanno identificato un sito specifico di aminoacido sul recettore (Gln2746), in cui avviene la modifica, approfondendo la nostra comprensione del modo in cui vengono bloccati i recettori e aprendo potenzialmente la porta a studi su altre proteine funzionali che sono anch'esse regolate da cambiamenti conformazionali.


Il canale IP3R, che si trova nel reticolo endoplasmatico, un compartimento di assemblaggio e trasporto di proteine, ha un ruolo cruciale nella segnalazione intracellulare del calcio, ed è coinvolto in una vasta gamma di funzioni cellulari, tra cui la produzione di energia mitocondriale e la regolazione dell'autofagia, il processo attraverso il quale le cellule consumano e degradano i componenti non utilizzati, per mantenere un sano equilibrio di proteine ​​funzionali.


Anche se l'autofagia è di norma un meccanismo che sostiene la manutenzione delle cellule, può anche innescare una perdita di funzione delle cellule ed è stato associato a malattie importanti come l'Huntington, l'Alzheimer e il Parkinson.


In questo lavoro, gli scienziati propongono un modello generale in base al quale la segnalazione del calcio mediata da IP3R anomalo, causata dall'azione della transglutamasi tipo 2, conduce alla disfunzione cellulare e, successivamente, alla comparsa di disfunzione cerebrale progressiva. L' attivazione della transglutaminasi tipo 2 è di solito associata all'infiammazione e allo stress, e la sua azione sul canale IP3R potrebbe spiegare le fasi di iniziazione e di progressione comuni a diverse malattie neurodegenerative.


Katsuhiko Mikoshiba, che ha condotto lo studio, dice che "il meccanismo che abbiamo identificato in questo studio ci potrebbe fornire un modello più generale di altre malattie, sia del cervello che di altre parti del corpo, dove la transglutaminasi di tipo 2 è iperespressa. Ci auguriamo che questa intuizione possa portare allo sviluppo di nuove terapie farmacologiche per una serie di malattie neurodegenerative che pongono un onere elevato ai pazienti e alla società".

 

 

 

 

 


FonteRIKEN  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K. Hamada, A. Terauchi, K. Nakamura, T. Higo, N. Nukina, N. Matsumoto, C. Hisatsune, T. Nakamura, K. Mikoshiba. Aberrant calcium signaling by transglutaminase-mediated posttranslational modification of inositol 1,4,5-trisphosphate receptors. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2014; DOI: 10.1073/pnas.1409730111

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)