I test sulla demenza potrebbero fallire perché fin troppo spesso si trascura la salute fisica dei pazienti, secondo una nuova ricerca della University of East Anglia e della Aston University.
Si stima che più del 60 per cento delle persone affette da demenza abbiano altre tre o più condizioni (co-morbidità). La ricerca dimostra che gli effetti combinati della co-morbidità, compreso il diabete, le malattie polmonari, l'artrite e l'insufficienza cardiaca cronica, non sono adeguatamente descritti negli esperimenti sulla demenza. Essa analizza, per la prima volta, il grado di co-morbidità delle persone con demenza e la registrazione dell'utilizzo di farmaci negli studi clinici.
Precedenti ricerche avevano trovato che un cocktail di farmaci rende difficile dimostrare se i nuovi farmaci anti-demenza stanno funzionando. I ricercatori sperano che i risultati possano portare ad una migliore comunicazione delle co-morbidità e dell'uso di farmaci negli studi futuri, con benefici per la ricerca di una cura.
Ci sono 36 milioni di persone con Alzheimer e altre forme di demenza in tutto il mondo, e questo numero dovrebbe raddoppiare entro il 2030 e raggiungere i 115 milioni entro il 2050 se non viene fatto un importante passo avanti.
Il ricercatore responsabile Dr Chris Fox della UEA ha dichiarato: "Fino ad oggi abbiamo trascurato la ricerca sulle specifiche esigenze sanitarie fisiche delle persone affette da demenza. Abbiamo preso in considerazione 9 test, tutti avevano registrato i dati sulla comorbidità, mentre altri 15 studi non avevano registrato tali dati. Questo dimostra il motivo per cui i test sulla demenza stanno fallendo, e perchè non stiamo facendo progressi".
"Cadute, malnutrizione, fragilità, incontinenza, disturbi del sonno e problemi di vista si trovano più frequentemente nei malati di demenza e non trattarli può portare a problemi più gravi di salute, dolore e sofferenza, così come al peggioramento dei sintomi della demenza. E con l'aggravamento della demenza, aumenta anche il tasso di condizioni di comorbidità".
"Ma molte comorbidità fisiche sono spesso trattabili e alcune possono essere reversibili. Polmonite, infezione del tratto urinario, insufficienza cardiaca congestizia e disidratazione rappresentano più di due terzi dei ricoveri prevenibili di demenza".
"Il problema più grande è che spesso è difficile per le persone con demenza comunicare che hanno un'altro problema medico. Questo porta ad una scarsa segnalazione di comorbidità mediche", ha aggiunto.
Il dottor Ian Maidment della Aston University ha detto: "Abbiamo scoperto che l'uso di farmaci è stato mal riferito. Questo è importante, perché la nostra precedente ricerca ha scoperto che molti farmaci contrastano i nuovi farmaci progettati per trattare potenzialmente la demenza, rendendo difficile dimostrare se questi nuovi farmaci funzionano realmente. In ultima analisi ciò può minare l'impegno del G8 di trovare nuovi farmaci per il trattamento della demenza".
Il team della UEA, della Aston University, dell'Università di Hull e del Bradford Institute for Health Research ha esaminato le informazioni su 1.474 persone con demenza, su 9 studi randomizzati e controllati. Lo studio ha trovato che la comorbidità è diffusa: le condizioni prevalenti sono i disturbi neurologici (91 per cento), quelli vascolari (91 per cento), quelli cardiaci (74 per cento) e la depressione (59 per cento). Lo studio è pubblicato nel numero di settembre di Age and Ageing con un articolo di commento.
Fonte: University of East Anglia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: T. Smith, I. Maidment, J. Hebding, T. Madzima, F. Cheater, J. Cross, F. Poland, J. White, J. Young, C. Fox. Systematic review investigating the reporting of comorbidities and medication in randomized controlled trials of people with dementia. Age and Ageing, 2014; DOI: 10.1093/ageing/afu100
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