Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti negli occhi possono prevedere i cambiamenti nel cervello

I ricercatori dei Gladstone Institutes e dell'Università di California di San Francisco hanno dimostrato che una perdita di cellule nella retina è uno dei primi segni di demenza frontotemporale (FTD) nelle persone che hanno il rischio genetico per il disturbo, anche prima che si evidenzino eventuali cambiamenti nel loro comportamento.


Nello studio pubblicato ieri nel Journal of Experimental Medicine, i ricercatori, guidati da Gan Li, PhD, ricercatore dei Gladstone e Ari Green, MD, professore associato di neurologia alla UCSF, hanno esaminato un gruppo di individui che avevano una certa mutazione genetica nota per provocare la FTD.


Essi hanno scoperto che, prima che si presenti un qualsiasi sintomo cognitivo della demenza, questi individui mostrano un assottigliamento significativo della retina, rispetto alle persone che non hanno la mutazione del gene.


"Questa scoperta suggerisce che la retina è una specie di «finestra sul cervello»", ha detto il dottor Gan. "La degenerazione retinica era rilevabile nei portatori della mutazione prima della comparsa dei sintomi cognitivi, confermando che l'assottigliamento della retina è uno dei primi segni osservabili di FTD familiare. Ciò significa che l'assottigliamento retinico potrebbe essere un risultato facilmente misurabile negli studi clinici".


Anche se si trova nell'occhio, la retina è costituita da neuroni con collegamenti diretti al cervello. Ciò significa che lo studio della retina è uno dei modi più facili e più accessibili per esaminare e monitorare i cambiamenti nei neuroni.


L'autore principale Michael Ward, MD, PhD, borsista postdottorato ai Gladstone e assistente professore di neurologia all'UCSF, spiega che "la retina può essere un modello per studiare lo sviluppo della FTD nei neuroni. Se seguiamo questi pazienti nel tempo, potremmo correlare un calo dello spessore retinico con la progressione della malattia. Inoltre, potremmo monitorare l'efficacia di un trattamento attraverso una semplice visita oculistica".


I ricercatori hanno scoperto anche nuovi meccanismi con cui avviene la morte cellulare nella FTD. Come con la maggior parte dei disturbi neurologici complessi, ci sono diversi cambiamenti nel cervello che contribuiscono allo sviluppo della FTD. Nella forma ereditaria esaminata in questo studio, questo include una carenza di proteina progranulina, che è legata all'errata dislocazione di un'altra proteina cruciale (la TDP-43) dal nucleo della cellula verso il citoplasma.


Tuttavia, il rapporto tra neurodegenerazione, progranulina, e TDP-43 era finora poco chiaro. Negli studi di follow-up con topi modello genetico di FTD, gli scienziati sono riusciti ad indagare questa connessione per la prima volta nei neuroni dalla retina. Essi hanno identificato una mancanza di TDP-43 dai nuclei delle cellule prima dell'insorgenza di eventuali sintomi di neurodegenerazione, a significare che questa perdita può essere una causa diretta della morte cellulare associata alla FTD. I livelli di TDP-43 hanno dimostrato di essere regolati da una terza proteina cellulare chiamata Ran. Aumentando l'espressione della Ran, i ricercatori hanno alzato i livelli di TDP-43 nel nucleo dei neuroni carenti di progranulina e ne hanno evitato la morte.


"Con questi risultati", ha detto il dottor Gan, "noi ora non solo sappiamo che l'assottigliamento della retina può essere un marcatore pre-sintomatico della demenza, ma abbiamo anche capito i meccanismi alla base della demenza frontotemporale che potrebbero portarci a nuovi bersagli terapeutici".


Questa ricerca è stata condotta in collaborazione con gli scienziati della University of Alabama di Birmingham, e dell'Università del Texas Southwestern. E' stata finanziata dal Consortium for Frontotemporal Dementia Research, da Bluefield Project to Cure FTD, dai National Institutes of Health, dal UCSF Resource Allocation Program, dal UCSF Alzheimer’s Disease Research Center, dalla Chartrand Foundation e da: Clinical & Science Translational Institute, Howard Hughes Medical Institute, Alzheimer’s Association, Welch Foundation, and Alzheimer’s Drug Discovery Foundation.

 

 

 

 

 


FonteGladstone Institutes  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michael E. Ward, Alice Taubes, Robert Chen, Bruce L. Miller, Chantelle F. Sephton, Jeffrey M. Gelfand, Sakura Minami, John Boscardin, Lauren Herl Martens, William W. Seeley, Gang Yu, Joachim Herz, Anthony J. Filiano, Andrew E. Arrant, Erik D. Roberson, Timothy W. Kraft, Robert V. Farese Jr., Ari Green, and Li Gan. Early retinal neurodegeneration and impaired Ran-mediated nuclear import of TDP-43 in progranulin-deficient FTLD. Journal of Experimental Medicine, August 2014 DOI: 10.1084/jem.20140214

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.