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Problema con l'alcol in mezza età raddoppia rischio di danni alla memoria in vecchiaia

Uno studio pubblicato ieri nell'American Journal of Geriatric Psychiatry indica che gli adulti di mezza età, con una storia di problemi di alcolismo, hanno più del doppio delle probabilità di soffrire di una grave compromissione della memoria in età avanzata.


Lo studio evidenzia la correlazione, fino ad ora in gran parte sconosciuta, tra i modelli nocivi di consumo di alcol e i problemi con la memoria più tardi nella vita, problemi che possono dare alle persone un rischio più alto di sviluppare la demenza.


Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Medical School dell'Università di Exeter con il sostegno della «NIHR Collaboration for Leadership in Applied Health Research and Care South West Peninsula» (NIHR PenCLAHRC).


Il team di ricerca ha studiato l'associazione tra una storia di disturbi da uso di alcol (AUD - Alcohol Use Disorders) e l'insorgenza di una grave compromissione della cognizione e della memoria, per 6.542 adulti di mezza età nati tra il 1931 e il 1941. Questi individui partecipavano all'«Health and Retirement Study» negli Stati Uniti. I partecipanti sono stati valutati nel 1992 e di nuovo ogni due anni tra il 1996 e il 2010. La storia di AUD è stata identificata con il questionario CAGE (*).


Per i partecipanti che hanno dichiarato una storia di AUD, la probabilità di sviluppare un deficit grave della memoria era più che doppia.


Lo studio è stato condotto dal dottor Iain Lang, che ha commentato: "Sappiamo già che esiste un'associazione tra il rischio di demenza e i livelli di consumo di alcol corrente; quella comprensione si basa sulla dichiarazione delle persone anziane su quanto bevono e poi sull'osservazione degli eventuali problemi che sviluppano. Ma questa è solo una parte del puzzle e sappiamo poco sulle conseguenze del consumo precedente di alcol. Qui abbiamo indagato sull'associazione relativamente sconosciuta tra il bere in qualsiasi momento della vita e i problemi di memoria in vecchiaia".

E ha aggiunto: "Questa scoperta (che le persone di mezza età con una storia di alcol hanno probabilità più che doppie di compromissione della memoria nell'anzianità) suggerisce tre cose: che si tratta di un problema di salute pubblica che deve essere affrontato; che è necessaria più ricerca per indagare i danni potenziali associati al consumo di alcool per tutta la vita; e che il questionario CAGE potrebbe offrire ai medici un modo pratico per identificare quelli che hanno un rischio di disturbi della memoria/cognitivi e quelli che possono beneficiare dell'aiuto nell'affrontare il rapporto con l'alcol".


Il dottor Doug Brown, Direttore di Ricerca e Sviluppo dell'Alzheimer's Society ha detto:. "Quando si parla di bere troppo, i media spesso si concentrano sui giovani che finiscono in TV dopo una notte fuori, e tuttavia c'è anche un costo nascosto nell'abuso di alcol, data la crescente evidenza che l'abuso di alcol può avere anche un impatto sulla cognizione più tardi nella vita".

"Questo piccolo studio dimostra che le persone che hanno ammesso di aver abusato di alcol in qualche momento della loro vita hanno una probabilità più che doppia di avere problemi di memoria gravi e, poichè la ricerca si è basata su auto-dichiarazioni, quel numero potrebbe essere addirittura superiore".

"Questo non vuol dire che le persone debbano astenersi del tutto dall'alcol. Come seguire una dieta sana, non fumare e mantenere un peso salutare, anche il bicchiere occasionale di vino rosso potrebbe contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la demenza".

 

 

 

(*) Il CAGE (Cut down, Annoyed, Guilty, Eye-opener = Ridurre, Infastidito, Colpevole, Apri-occhi) contiene 4 domande:

  1. Hai mai sentito che dovresti ridurre il bere? (Ridurre)
  2. Alcuni ti hanno infastidito nel criticarti del tuo bere? (Infastidito)
  3. Ti sei mai sentito male o in colpa per il tuo bere? (Colpevole)
  4. Hai mai bevuto al risveglio al mattino per stabilizzare i nervi o sbarazzarti dei postumi di una sbornia? (Apri-occhi)

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Exeter  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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