Uno studio sugli schemi cerebrali suggerisce che una formazione musicale può modificare il funzionamento del nostro cervello.
Circa 14 musicisti sono stati valutati per vedere quale parte del cervello usano per eseguire la musica e le competenze linguistiche, e i ricercatori hanno scoperto che impiegano il lato sinistro per entrambe le attività.
Altre otto persone - non musicisti - hanno svolto lo stesso compito, ma non è stata trovata alcuna correlazione con l'attività cerebrale quando questi partecipanti hanno eseguito i test.
Tuttavia, quando i volontari non musicisti hanno avuto successivamente un breve periodo di formazione musicale, c'è stato un aumento del flusso sanguigno nel lato sinistro del cervello mentre eseguivano compiti musicali e di generazione di parole. In effetti, il loro cervello ha cominciato a funzionare allo stesso modo di un musicista.
La ricerca è stata effettuata dai Dott. G. Meyer e Amy Spray del Dipartimento di Scienze Psicologiche dell'Università di Liverpool, nell'ambito di uno schema di tirocinio estivo della Facoltà di Psicologia.
Può essere rilevante perché: |
Può dare altri motivi per spiegare perchè la musicoterapia ha risultati positivi nella gestione dell'Alzheimer. |
Durante lo studio, solo mezz'ora di formazione musicale ha indotto un cambiamento nel modo con cui i non-musicisti elaborano la musica e il linguaggio. La Spray ha detto che "era affascinante vedere come apparivano delle somiglianze nelle firme del flusso sanguigno" dopo una tale breve esposizione alle lezioni musicali.
I risultati dello studio sono stati presentati ieri 8 maggio alla conferenza annuale della British Psychological Society.
Fonte: British Psychological Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |