Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Durata e gravità del diabete sono correlate all'atrofia cerebrale

Il diabete di tipo 2 può essere associato alla degenerazione del cervello, secondo un nuovo studio multicentrico pubblicato online sulla rivista Radiology.


Lo studio ha anche riscontrato che, contrariamente alla comune credenza clinica, il diabete non può essere associato direttamente alla malattia ischemica dei piccoli vasi sanguigni, che limita la quantità di sangue ossigenato al cervello.


"Abbiamo scoperto che i pazienti che hanno le forme più gravi di diabete hanno anche meno tessuto cerebrale, e una possibile atrofia del cervello", ha detto l'autore Nick R. Bryan, MD, PhD, professore di radiologia alla Scuola Perleman di Medicina dell'Università della Pennsylvania. "Non sembra che abbiano più malattia vascolare per effetto diretto del diabete".


Secondo l'American Diabetes Association (ADA), quasi 26 milioni di americani hanno il diabete, e ogni anno 1,9 milioni in più ricevono la diagnosi. Il tipo 2 è la forma più comune del diabete che induce il pancreas a non produrre abbastanza insulina, o le cellule ad ignorare l'insulina prodotta. Sulla base delle tendenze attuali, l'ADA stima che un americano adulto ogni tre avrà il diabete nel 2050. "Con la diffusione del diabete,diventa ancora più importante capire meglio la malattia e la sua gestione, per ridurre al minimo gli effetti sulla salute del paziente", ha detto il dottor Bryan.


Per lo studio, il dottor Bryan e i colleghi hanno usato la risonanza magnetica (MRI) per valutare l'associazione tra la gravità e la durata del diabete mellito tipo 2 e la struttura del cervello di 614 pazienti (età media 62 anni) in quattro centri partecipanti: l'Università del Minnesota di Minneapolis, la Wake Forest Medical School di Winston-Salem in Nord Carolina, la Columbia University di New York e la Case Western Reserve University di Cleveland in Ohio. La durata media della malattia nel gruppo di studio era di 9,9 anni. I ricercatori hanno testato specificamente se il diabete più grave è inversamente correlato al volume del cervello e positivamente correlato al volume delle lesioni ischemiche.


I risultati dimostrano che la durata del diabete è associata alla perdita di volume del cervello, in particolare della sostanza grigia. Tuttavia, lo studio non ha trovato alcuna associazione tra le caratteristiche del diabete e la malattia ischemica dei piccoli vasi nel cervello. "La durata del diabete è correlata principalmente con l'atrofia del cervello", ha detto il dottor Bryan. "Detto in altro modo, i nostri risultati suggeriscono che, per ogni 10 anni di durata del diabete, il cervello di un paziente con diabete risulta circa due anni più vecchio di quello di una persona non diabetica, in termini di volume della materia grigia".


I ricercatori notano che i loro risultati possono avere implicazioni per il declino futuro della funzione cognitiva nei pazienti con diabete e fanno sorgere la possibilità che tali cambiamenti cognitivi possano non essere direttamente correlati alla demenza vascolare, ma ai disordini neurodegenerativi come l'Alzheimer.

 

 

 

 

 


FonteRadiological Society of North America(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  R. Nick Bryan, Michel Bilello, Christos Davatzikos, Ronald M. Lazar, Anne Murray, Karen Horowitz, James Lovato, Michael E. Miller, Jeff Williamson, Lenore J. Launer. Effect of Diabetes on Brain Structure: The Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes MR Imaging Baseline Data. Radiology, 2014; 131494 DOI: 10.1148/radiol.14131494

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.