Si dice spesso che la musica è un linguaggio universale. Tuttavia, un nuovo rapporto pubblicato nella rivista Current Biology il 6 marzo, constata che la musica non parla a tutti.
Ci sono persone che sono perfettamente in grado di provare piacere in altri modi, che semplicemente non sentono la musica nel modo in cui avviene per il resto di noi.
I ricercatori si riferiscono a questa condizione appena descritta come ad «anedonia specifica della musica»; in altre parole, una incapacità specifica di provare piacere dalla musica.
"Identificare queste persone potrebbe essere molto importante per capire le basi neurali della musica, cioè, per capire come un insieme di note è tradotto in emozioni", spiega Josep Marco-Pallarés dell'Università di Barcellona.
I ricercatori hanno già trovato indizi su questa forma di anedonia dopo aver sviluppato un questionario per valutare le differenze individuali nella gratificazione musicale. Tali valutazioni hanno trovato alcune persone che hanno riferito una bassa sensibilità per la musica, ma una sensibilità media ad altri tipi di ricompensa.
Ma sono possibili anche altre spiegazioni per queste sensibilità musicali basse: per esempio, alcune persone potrebbero sembrare di non gradire la musica perché hanno difficoltà a percepirla, una condizione chiamata amusia. O forse alcune persone semplicemente hanno risposto alle domande in modo impreciso.
In questo studio, il team di ricerca ha deciso di esaminare più da vicino tre gruppi di dieci persone, con ogni gruppo consistente di partecipanti con valutazione elevata del piacere in risposta alla musica, piacere medio, o sensibilità bassa alla ricompensa musicale, rispettivamente. I partecipanti dei tre gruppi sono stati scelti in base alla loro sensibilità complessiva paragonabile ad altri tipi di gratificazione e alla loro capacità di percepire la musica.
I soggetti hanno partecipato a due diversi esperimenti: un compito musicale, in cui dovevano valutare il grado di piacere che stavano vivendo durante l'ascolto di musica piacevole, e un compito con incentivo monetario ritardato, in cui i partecipanti dovevano rispondere rapidamente ad un obiettivo per vincere o evitare di perdere del denaro reale. Entrambi i compiti sono stati progetttai per coinvolgere i circuiti neurali legati alla ricompensa e produrre una scarica di dopamina. Nel frattempo, i ricercatori hanno registrato le variazioni della risposta di conduttanza cutanea e la frequenza cardiaca come indicatori fisiologici delle emozioni.
I risultati sono stati chiari: alcune persone altrimenti sane e felici non godono della musica e non mostrano risposte vegetative al suono, nonostante le capacità normali di percezione musicale. Quelle persone rispondono alle ricompense monetarie, il che dimostra che la bassa sensibilità alla musica non è legata a qualche anomalia globale della rete della gratificazione. I risultati potrebbero portare a una nuova comprensione del sistema di ricompensa, con implicazioni per patologie che comprendono la dipendenza e i disturbi affettivi, dicono i ricercatori. [Ciò potrebbe anche spiegare risposte limitate o incoerenti nella musico-terapia].
"L'idea che le persone possono essere sensibili ad un tipo di ricompensa, e meno ad un altro, suggerisce che ci potrebbero essere diversi modi per accedere al sistema di ricompensa e che, per ogni persona, alcuni modi possono essere più efficaci di altri", dice Marco-Pallarés .
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Fonte: Cell Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Ernest Mas-Herrero, Robert J. Zatorre, Antoni Rodriguez-Fornells, Josep Marco-Pallarés. Dissociation between Musical and Monetary Reward Responses in Specific Musical Anhedonia. Current Biology, 06 March 2014 DOI: 10.1016/j.cub.2014.01.068
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