Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule sensibili al movimento nell'occhio fanno 'sapere' al cervello i cambi di direzione

Come facciamo noi a «sapere» dai movimenti di un'auto in corsa nel nostro campo visivo, se viene dritta verso di noi o più probabilmente si sposta a destra o a sinistra?


Gli scienziati sanno da tempo che le nostre percezioni del mondo esterno sono trattate nella corteccia cerebrale, la struttura a sei strati nella parte esterna del cervello. Ma quanto di quella elaborazione accade effettivamente nella corteccia? Gli occhi dicono molto o poco al cervello sul contenuto del mondo esterno e sugli oggetti in movimento all'interno di esso?


In uno studio dettagliato dei neuroni che collegano gli occhi e il cervello dei topi, dei biologi della University of California di San Diego hanno scoperto che la capacità del nostro cervello, e quello di altri mammiferi, di capire ed elaborare nel cervello i movimenti direzionali è il risultato dell'attivazione nella corteccia di segnali che provengono dalle «cellule di rilevamento della direzione» nella retina degli occhi.


"Anche se le cellule che rilevano la direzione nella retina sono conosciute da mezzo secolo, quello che fanno in realtà era misterioso, soprattutto perché nessuno sapeva come seguire le loro connessioni in profondità nel cervello", ha detto Andrew Huberman, assistente professore di neurobiologia, neuroscienze e oftalmologia alla UC San Diego, che ha guidato il team di ricerca, coinvolgendo anche biologi dell'Istituto Salk per le Scienze Biologiche. "Il nostro studio fornisce il primo collegamento diretto tra le cellule che rilevano la direzione nella retina e la corteccia e quindi origina la nuova idea che noi «sappiamo» che in direzione le cose si stanno muovendo, in particolare a causa dell'attivazione di questi neuroni retinici di direzione selezionati".


"Capire le cellule e i circuiti neurali coinvolti nel rilevamento del movimento direzionale potrebbe un giorno aiutarci a capire i difetti nell'elaborazione del movimento, come ad esempio quelli coinvolti nella dislessia, e può delineare le strategie per curare o addirittura ri-cablare questi circuiti in risposta alle lesioni o alle malattie neurodegenerative più comuni, come il glaucoma o l'Alzheimer", ha detto Huberman.


Lo studio, recentemente pubblicato on-line, apparirà nel numero di stampa del 20 marzo di Nature, ed è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla Whitehall Foundation, dalla E. Matilda Ziegler Foundation for the Blind, dal The Pew Charitable Trusts e dalla McKnight Foundation.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California - San Diego  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Alberto Cruz-Martín, Rana N. El-Danaf, Fumitaka Osakada, Balaji Sriram, Onkar S. Dhande, Phong L. Nguyen, Edward M. Callaway, Anirvan Ghosh, Andrew D. Huberman. A dedicated circuit links direction-selective retinal ganglion cells to the primary visual cortex. Nature, 2014; DOI: 10.1038/nature12989

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)