Se il cancro, le malattie cardiache e le altre non sono una motivazione sufficiente per fare dello smettere di fumare il proponimento del nuovo anno, ecco un altro campanello d'allarme: una nuova ricerca pubblicata nel numero di Gennaio 2014 di The FASEB Journal suggerisce che il fumo distrugge la funzione dell'orologio circadiano sia nei polmoni che nel cervello.
Traduzione: il fumo rovina il sonno produttivo, portando a disfunzioni cognitive, disturbi dell'umore, depressione e ansia.
"Questo studio ha trovato un percorso comune per cui il fumo da sigaretta impatta sia la funzione polmonare che quella neurofisiologica. Inoltre, i risultati suggeriscono il possibile valore terapeutico di puntare a questa via con composti che potrebbero migliorare la funzione sia dei polmoni che del cervello dei fumatori", ha detto Irfan Rahman, PhD, ricercatore coinvolto nel lavoro, del Dipartimento di Medicina Ambientale al Medical Center della University of Rochester di Rochester, nello stato di New York. "Prevediamo che i nostri risultati saranno la base per i futuri sviluppi nel trattamento di quei pazienti che soffrono di lesioni e malattie mediate da fumo di tabacco".
Rahman e colleghi hanno scoperto che il fumo di tabacco incide sui ritmi di espressione genica dell'orologio nel polmone, producendo una infiammazione parallela e livelli inferiori di attività locomotoria cerebrale. Il fumo a breve e lungo termine diminuisce una molecola chiamata sirtuin1 (SIRT1, una molecola anti-invecchiamento) e tale riduzione altera il livello della proteina dell'orologio (BMAL1) sia nei tessuti polmonari che in quelli cerebrali nei topi.
Una riduzione simile è stata osservata nel tessuto polmonare dei fumatori umani e nei pazienti con Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Hanno fatto questa scoperta su due gruppi di topi, collocati in camere fumatori per l'inalazione di tabacco a breve ed a lungo termine. Uno dei gruppi è stato esposto solo ad aria pura e l'altro è stato esposto ad un numero variabile di sigarette durante il giorno. I ricercatori hanno monitorato i loro modelli di attività quotidiane e hanno scoperto che questi topi erano notevolmente meno attivi a seguito dell'esposizione al fumo.
Gli scienziati hanno poi usato topi carenti di SIRT1 e hanno scoperto che il fumo di tabacco causa un calo notevole dell'attività ma questo effetto è attenuato nei topi che sovra-esprimono questa proteina o che sono trattati con un piccolo attivatore farmacologica della proteina anti-invecchiamento.
Ulteriori risultati suggeriscono che la proteina orologio, la BMAL1, è regolata dalla SIRT1, e la diminuzione di SIRT1 danneggia la BMAL1, causando un disturbo nel ciclo del sonno / orologio molecolare di topi e umani fumatori. Tuttavia, questo difetto può essere ripristinato da una piccola molecola che attiva la SIRT1.
"Se ci si vuole attenere solo ad un proponimento per questo nuovo anno, che sia lo smettere di fumare", ha detto Gerald Weissmann, MD, capo redattore di The FASEB Journal. "Solo Babbo Natale ha un elenco più lungo di quello dei disturbi causati o aggravati dal fumo. Se vi piace avere una buona notte di sonno, allora questo è proprio un motivo in più per non fumare mai più".
Fonte: Federation of American Societies for Experimental Biology, via EurekAlert!.
Riferimenti: J.-W. Hwang, I. K. Sundar, H. Yao, M. T. Sellix, I. Rahman. Circadian clock function is disrupted by environmental tobacco/cigarette smoke, leading to lung inflammation and injury via a SIRT1-BMAL1 pathway. The FASEB Journal, 2013; DOI: 10.1096/fj.13-232629
Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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