Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Enzima BACE1 può predire l'insorgenza dell'Alzheimer

L'enzima cruciale beta-secretasi1 (BACE1) è noto per essere presente in quantità elevata nel cervello con Alzheimer ad insorgenza sporadica (AD).


Gli scienziati hanno ora trovato un aumento del livello di BACE1 nel cervello con decadimento cognitivo lieve (MCI), suggerendo che l'attività del BACE1 è importante per la conversione del deterioramento cognitivo lieve in AD e può essere un indicatore precoce di AD. I risultati sono pubblicati nel numero di gennaio di The American Journal of Pathology.


Capire gli eventi precoci dell'AD è la chiave per una diagnosi e un trattamento efficace. Due delle principali caratteristiche patologiche dell'AD sono le placche neuritiche e i grovigli neurofibrillari, che vengono usati per diagnosticare o confermare l'AD nell'autopsia. Le placche neuritiche, che sono note anche come placche senili, dendritiche o amiloidi, sono costituite da depositi di materiale di deterioramento neuronale formati da una proteina appiccicosa chiamata peptide amiloide-beta (Ap). I grovigli neurofibrillari sono costituiti da forme altamente fosforilate della proteina tau associata ai microtubuli.


A seguito di scoperte precedenti, che l'attività e l'espressione proteica del BACE1 sono significativamente più elevate nel cervello di AD, i ricercatori hanno ora trovato livelli di attività enzimatica di BACE1 nel tessuto cerebrale di pazienti con MCI, un precursore dell'AD. Il BACE1, noto anche come enzima di scissione del sito-β della proteina precursore dell'amiloide, è un proteasi aspartico ed è un enzima cruciale che promuove la generazione di Aβ.


In questo studio, i ricercatori hanno esaminato il tessuto cerebrale autoptico di 18 pazienti con AD clinicamente ben caratterizzato, di 18 pazienti con MCI, e di 18 pazienti non affetti da demenza. Hanno trovato che l'attività enzimatica del BACE1 è significativamente maggiore nel cervello sia di MCI che di AD. In 11 pazienti su 18 con MCI, che avevano subito un Mini-Mental State Examination (MMSE) prima della morte, i livelli di BACE1 nella corteccia cerebrale sono aumentati durante la demenza iniziale, seguiti da un calo precipitoso con la progressione del declino della cognizione.


L'attività maggiore del BACE1 si correla al numero di placche e allo stato della cognizione. E' importante notare che è stato anche osservato che non c'è alcuna differenza significativa nell'attività del BACE1 tra MCI e AD.


I ricercatori hanno anche scoperto un aumento del fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα) nel cervello con MCI. Il TNFα è una citochina infiammatoria o proteina di segnalazione cellulare richiesta perchè avvenga la morte neuronale indotta dalla proteina amiloide. L'esame biochimico del tessuto autoptico ha dimostrato che è la TNFα, piuttosto che altre citochine, ad aumentare la risposta all'espressione proteica del BACE1. L'aumento dei livelli di TNFα non era significativamente differente tra i pazienti di MCI e quelli di AD.


"Ci sono sempre più prove che il BACE1 è strettamente coinvolto nello sviluppo di AD", dice il ricercatore principale dello studio Yong Shen, PhD, del Center for Advanced Therapeutic Strategies for Brain Disorders del Roskamp Institute di Sarasota in Florida. "I nostri studi precedenti avevano mostrato una attività enzimatica elevata del BACE1 nel cervello di AD e nel liquido cerebrospinale dei pazienti con AD e MCI. Questi risultati suggeriscono che il BACE1 aumenta presto nel decorso del MCI ed è forse indotto da molecole infiammatorie come la TNFα, e che l'attività enzimatica del BACE1 può essere importante per la conversione da MCI ad AD".


"E' importante notare che abbiamo scoperto che l'attività del BACE1 nel tessuto di persone con MCI è maggiore di un significativo 27%, rispetto a quella di persone senza demenza. Crediamo che l'attività del BACE1 preceda la diagnosi clinica di AD e potrebbe essere un indicatore precoce di disfunzione o di patologia neuronale
nell'AD. Inoltre, può essere un buon obiettivo terapeutico per l'AD, come dimostrato da recenti studi clinici promettenti sugli inibitori del BACE1" ha concluso.

 

 

 

 

 


FonteElsevier Health Sciences, via EurekAlert!

Riferimenti: Xin Cheng, Ping He, Taehee Lee, Hailan Yao, Rena Li, Yong Shen. High Activities of BACE1 in Brains with Mild Cognitive Impairment. The American Journal of Pathology, 2014; 184 (1): 141 DOI: 10.1016/j.ajpath.2013.10.002

Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)