Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ruolo dell'esercizio fisico e della dieta nell'invecchiamento e nella depressione

P1090746-001Nuovi studi pubblicati oggi sottolineano il potenziale impatto delle scelte salutari di vita nel trattamento della depressione, negli effetti dell'invecchiamento, e nell'apprendimento.


La ricerca si è concentrata sugli effetti della consapevolezza mente/corpo, dell'esercizio fisico e della dieta, ed è stato presentato a Neuroscience 2013, il meeting annuale della Society for Neuroscience e la più grande fonte mondiale di notizie emergenti sulla scienza del cervello e della salute.


Le esperienze e le scelte delle persone di tutta una vita influiscono attivamente sul cervello. Poichè gli esseri umani vivono più a lungo, queste scelte influenzano anche l'invecchiamento e la qualità della vita. I cambiamenti dello stile di vita in termini di dieta ed esercizio fisico saranno importanti per le popolazioni invecchiate perchè interventi non-farmacologici, facili da seguire, con pochi effetti collaterali, sono potenzialmente terapie ideali.


I nuovi risultati di oggi dimostrano che:

  1. Solo 12 giorni consecutivi di esercizio nei ratti che invecchiano aiutano a preservare e a migliorare la funzione del movimento, un effetto probabilmente causato dai cambiamenti della dopamina. I risultati suggeriscono che l'esercizio può evitare o invertire i movimenti rallentati, tratti distintivi dell'anzianità (Jennifer Arnold, abstract 334.02).
  2. Pratiche come lo yoga o la meditazione, che aumentano la consapevolezza mente/corpo aiutano le persone a capire più velocemente una interfaccia cervello-computer. Questa scoperta potrebbe avere implicazioni per coloro che necessitano di una interfaccia cervello-computer per vivere, come le persone con paralisi (Bin He, PhD, abstract 16.06).
  3. L'esercizio fisico a lungo termine nei ratti che invecchiano migliora il funzionamento della memoria, così come aumenta il numero di vasi sanguigni nella materia bianca del cervello, i tratti che portano le informazioni tra le diverse aree del cervello. L'aumento del flusso sanguigno può spiegare perché l'esercizio fisico può aiutare a preservare la memoria (Yong Tang, MD, PhD, abstract 236.09).
  4. L'esercizio fisico supervisionato e regolare aiuta i giovani adulti con depressione a superare i loro sintomi, in uno studio pilota. I risultati suggeriscono che l'esercizio fisico potrebbe essere un importante trattamento per la depressione degli adolescenti (Robin Callister, PhD, abstract 13.02).
  5. Una dieta a basso contenuto calorico che inizia dalla mezza età in poi, ha protetto i ratti dagli effetti dell'invecchiamento sul movimento. I risultati suggeriscono che gli interventi dietetici possono aiutare a preservare la funzione del movimento in modo simile all'esercizio fisico (Michele Salvatore, PhD, abstract 334.17).


"Sappiamo tutti che mantenersi in forma è di fondamentale importanza per uno stile di vita salutare, dal combattere gli effetti dell'invecchiamento all'incrementare il nostro stato d'animo", ha detto in una conferenza stampa la moderatrice Teresa Liu-Ambrose della University of British Columbia, che è un esperto dell'esercizio e del suo ruolo per un invecchiamento sano.


"I risultati di oggi cominciano a farci vedere non solo come i diversi tipi di interventi di esercizio possano migliorare la nostra vita, ma come gli altri tipi di comportamenti di stile di vita, dalla dieta alla pratica meditativa, possano aiutarci a raggiungere il benessere del nostro corpo e del nostro cervello con l'età"
.


Questa ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health, e da organizzazioni private e filantropiche.

 

 Scarica il comunicato completo con il riassunto di tutti gli studi citati (in Inglese) »

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience.

Pubblicato in sfn.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.