Un nuovo studio pubblicato nel numero di Settembre del Journal of Alzheimers' Disease riferisce che anche una singola esplosione lieve può causare cambiamenti nel cervello che hanno analogie con quelli presenti in malattie come l'Alzheimer e l'encefalopatia traumatica cronica.
I detriti vaganti o l'impatto contro altri oggetti non sono le uniche cose che rendono così pericolose le esplosioni. Le onde d'urto primarie che provengono da una esplosione possono anche uccidere una persona se sono abbastanza intense.
Tuttavia, la maggior parte dei sopravvissuti ad una esplosione sperimentano onde d'urto poco potenti che causano sintomi immediati meno gravi, come il disorientamento temporaneo o un mal di testa, ma lasciando la vittima apparentemente illesa all'esterno. Gli scienziati sono particolarmente preoccupati quando queste esposizioni ad esplosioni lievi accadono ripetutamente - paragonandole ai colpi ripetuti subiti da pugili e altri atleti.
"Alcune delle grandi domande sul trauma cranico lieve riguardano una molecola chiamata tau", ha detto il dottor David Cook del VA Puget Sound Health Care System e dell'Università di Washington. "In molte malattie del cervello, la tau viene modificata chimicamente per creare una cosa chiamata 'fosfo-tau'. La fosfo-tau è importante perché è il mattone di partenza per la costruzione di 'grovigli di tau', che possono accumularsi nel tempo e danneggiare le cellule cerebrali".
Il team di Seattle ha usato un topo modello di laboratorio per studiare i cambiamenti cerebrali causati dall'esposizione ad uno scoppio lieve. Il Dr. Cook ha osservato: "Ci ha un po' sorpresi scoprire che dopo solo un singolo scoppio lieve, la fosfo-tau è rimasta elevata per almeno un mese".
"La patologia tau fa parte del trauma cranico di stadio terminale", ha detto il Dott. Iboja Cernak dell'Università di Alberta, in Canada e un co-autore di questa relazione, "per cui è molto interessante scoprire che la persistenza dell'aumento della fosfo-tau sembra anche fare parte delle fasi precedenti del neurotrauma indotto da esplosione".
Questi nuovi risultati sollevano la possibilità che un intervento precoce con trattamenti basati sulla tau potrebbe un giorno rivelarsi utile nel trattamento di neurotrauma indotto da esplosione.
Fonte: IOS Press BV, via AlphaGalileo.
Riferimenti: Bertrand R. Huber, James S. Meabon, Tobin J. Martin, Pierre D. Mourad, Raymond Bennett, Brian C. Kraemer, Ibolja Cernak, Eric C. Petrie, Michael J. Emery, Erik R. Swenson, Cynthia Mayer, Edin Mehic, Elaine R. Peskind, David G. Cook. Blast exposure causes early and persistent aberrant phospho- and cleaved tau expression in a murine model of mild blast-induced traumatic brain injury. Journal of Alzheimer's Disease, September 2013 DOI: 10.3233/JAD-130182
Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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