La prima revisione sistematica delle ricerche relative alla dieta Mediterranea conferma un impatto positivo sulla funzione cognitiva, ma un effetto incoerente sul decadimento cognitivo lieve.
Negli ultimi anni, molti studi hanno individuato un legame tra il seguire la dieta mediterranea e un minor rischio di malattie da età, come la demenza. Fino ad ora non era stata fatta alcuna revisione sistematica di tali ricerche, per verificare la coerenza, le tendenze comuni e le incoerenze di un certo numero di studi riguardanti la dieta mediterranea e la funzione cognitiva.
Un team di ricercatori della Medical School dell'Università di Exeter, finanziato dal National Institute for Health Research Collaboration for Leadership in Applied Health Research and Care in the South West Peninsula, ha effettuato la prima revisione sistematica ed i loro risultati sono pubblicati in Epidemiology.
Il team ha analizzato 12 studi ammissibili, di cui 11 osservazionali e 1 randomizzato di controllo. In nove dei 12 studi, una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata con una migliore funzione cognitiva, minori tassi di declino cognitivo e un rischio ridotto di Alzheimer. Però i risultati per il lieve deterioramento cognitivo (MCI) sono incoerenti.
Una dieta mediterranea è costituita di solito da quantità maggiori di olio d'oliva, verdure, frutta e pesce. Una maggiore aderenza alla dieta significa maggiori assunzioni giornaliere di frutta e verdura e pesce, e riduzione del consumo di carne e latticini.
Lo studio è stato condotto dalla ricercatrice Iliana Lourida, che ha detto: "La cucina mediterranea è sia gustosa che nutriente, e la nostra revisione sistematica mostra che può aiutare a proteggere il cervello dall'invecchiamento, riducendo il rischio di demenza. Anche se il legame tra l'aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di demenza non è una novità, il nostro è il primo studio ad analizzare sistematicamente tutte le prove esistenti".
E ha aggiunto: "La nostra revisione evidenzia anche delle incongruenze nella letteratura e la necessità di ulteriori ricerche. In particolare è necessario fare ricerca per chiarire l'associazione con il decadimento cognitivo lieve e la demenza vascolare. E' anche importante notare che, mentre gli studi osservazionali forniscono prove suggestive, adesso abbiamo bisogno di studi randomizzati e controllati per confermare se l'aderenza ad una dieta mediterranea protegge o no dalla demenza".
Fonte: University of Exeter.
Riferimento: Ilianna Lourida, Maya Soni, Joanna Thompson-Coon, Nitin Purandare, Iain A. Lang, Obioha C. Ukoumunne, David J. Llewellyn. Mediterranean Diet, Cognitive Function, and Dementia. Epidemiology, 2013; 24 (4): 479 DOI: 10.1097/EDE.0b013e3182944410
Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |